Mercati – Europa accelera al rialzo a metà seduta, con Milano a +1%, rallenta inflazione dell’area euro

Accelerano al rialzo le borse europee a metà seduta, con il sentiment diviso tra indicazioni contrastanti e con lo sguardo sulla fitta agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1% a 28.447 punti, bene come il Dax di Francoforte (+1%), il Cac 40 di Parigi (+1%), il Ftse 100 di Londra (+0,9%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,7%).

Il sentiment resta dominato dalla prospettiva che i tassi di interesse globali rimarranno elevati e per un periodo di tempo prolungato mentre l’aumento dei prezzi del petrolio continua a sostenere l’inflazione.

Intanto, secondo il presidente della Fed di Richmond Tom Barkin, anche se gli Stati Uniti entrassero in recessione dovrebbero essere in grado di evitare una recessione più grave. Parole che unitamente ai deboli dati sulla spesa dei consumatori hanno contribuito comunque ad alimentare la speranza di un allentamento dell’approccio restrittivo della Fed.

Segnali positivi nel frattempo dal fronte geopolitico con il vice premier cinese He Lifeng e il ministro degli Esteri Wang Yi che starebbero discutendo di possibili visite negli Stati Uniti per preparare un potenziale vertice tra Xi Jinping e Joe Biden.

Sul fronte macro, intanto, a settembre l’inflazione nell’Eurozona hanno registrato una variazione del +0,3% su base mensile (dato preliminare), al di sotto delle attese che davano il dato stabile al +0,5%. Su base annua i prezzi al consumo hanno riportato un +4,3% in rallentamento oltre le attese (+4,5%) rispetto al +5,2% del mese precedente.

In Italia, invece, a settembre l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (dato preliminare) ha registrato un progresso del 5,7% su base annua, in accelerazione rispetto ad agosto (+5,5%) e contro le attese che stimavano un rallentamento a +5,4%. Su base mensile, il dato ha evidenziato un aumento dei prezzi dell’1,7% superiore alle attese (+1,3%), a fronte del +0,2% del mese precedente.

In tema di mercato del lavoro, in Germania a settembre il tasso di disoccupazione corretto degli effetti stagionali si è attestato al 5,7%, in linea al consensus e alla lettura precedente. Il numero dei disoccupati invece è salito di 10mila unità, inferiore all’incremento di 15.000 unità stimato dagli analisti, a fronte dell’aumento di 20mila unità registrato ad agosto (rivisto da +18mila unità).

Nel pomeriggio, occhi su reddito e le spesa personali negli Usa di agosto e deflatore Pce, una misura dell’inflazione attentamente osservata dalla Fed.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,061 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,4%) a 93,5 dollari e il Wti (+0,6%) a 92,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende di circa tre punti base in area 191 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,76%.

Tornando a Piazza Affari, bene Diasorin (+2,7%), seguitata da Amplifon, Interpump e Terna, tutte e tre in progresso del 2,5%, mentre arretrano in particolare Tenaris (-0,8%) ed Eni (-0,5%).