Mercati Usa – Prima seduta di rimbalzo

Wall Street tenta una reazione, per lo meno tecnica, che interrompe una serie di sedute negative approfittando dell’allentamento della pressione sulle tre variabili responsabili di questa fase di declino: petrolio, dollaro e rendimenti obbligazionari tutti in calo almeno per una giornata.

Gli indici principali partono tutti con il segno verde che riescono a mantenere, accelerando a metà seduta ma non riuscendo tuttavia a terminare sui massimi intraday.

Il bilancio finale registra il Nasdaq in rialzo dello 0,8% con in scia il Russell 2000 (+0,9%) e lo S&P500 (+0,6%). Meno accentuato invece il progresso del Dow Jones (+0,3%).

Tra i titoli tecnologici ad elevata capitalizzazione spiccano le performance di AMD (+4,8%), Tesla (+2,5%) e Micron Technology (-4,4%), quest’ultima in rosso dopo aver dichiarato nello scorso trimestre perdite superiori alle attese.

Indice VIX in calo del cinque per cento a quota 17,35 punti.

Sul mercato obbligazionario si arresta l’ascesa dei rendimenti con il Tbond che cede tre punti base chiudendo al 4,60%.

Tra le materie prime il petrolio tenta inizialmente un nuovo allungo fino a 94 dollari al barile, ma cede successivamente il due per cento scivolando a $91,5.

Giornata invece ancora incerta per i due principali metalli preziosi che non riescono a rimbalzare dai recenti forti cali. L’oro accentua la correzione e cede quasi un punto percentuale chiudendo a 1.880 dollari l’oncia, mentre l’argento riesce a terminare invariato.

Sul mercato valutario, il dollaro interrompe la sua marcia rialzista di dodici sedute consecutive, un record dal 2013, e scivola di mezza figura nei confronti della moneta unica a 1,055.