Domanda stabile nella seconda parte dell’anno, grazie anche alla partecipazione a fiere espositive come il Marmomac. Alberto Franchi, presidente e amministratore delegato di Franchi Umberto Marmi, delinea le priorità strategiche della società e le previsioni per i prossimi 12-18 mesi.
Attenzione alla sostenibilità, maggiore riconoscibilità del marmo di Carrara come brand e internazionalizzazione. Sono queste le priorità strategiche di Franchi Umberto Marmi, delineate dal presidente e amministratore delegato, Alberto Franchi.
Il riposizionamento della domanda e dei ricavi che ha caratterizzato la prima metà dell’anno lascia intravedere un 2023 in linea con i risultati pre 2022, anno in cui sono stati registrati risultati straordinari dovuti ai picchi della ricostruzione degli stock.
L’AD prevede inoltre una spinta agli ordini grazie alla partecipazione alle fiere espositive, tra le più importanti e rinomate del settore lapideo a livello internazionale, il Marmomac di Verona, tenutasi a fine settembre.
“La redditività” continua Franchi “si mantiene in linea con l’obiettivo societario di medio lungo termine, e vede un Ebitda Margin su livelli interessanti, nel range 35-40%”.
Guardando al futuro, l’obiettivo è “garantire una crescita stabile grazie anche al consolidamento delle recenti acquisizioni, un tema rilevante che ci accompagnerà per i prossimi 12-18 mesi dopo la recente acquisizione della società Marmoles Man”.
Alberto Franchi, presidente e AD, illustra le priorità strategiche
Il primo focus strategico per Franchi Umberto Marmi riguarda la sostenibilità. “Una delle principali sfide per la nostra azienda – spiega il presidente e amministratore delegato, Alberto Franchi – è migliorare la strategia legata alla sostenibilità ambientale e sociale, in linea con gli obiettivi stabiliti durante la prima elaborazione del nostro bilancio di sostenibilità.”
“Attraverso l’utilizzo di nuovi macchinari di lavorazione e nuove tecniche di escavazione, uno dei nostri obiettivi è di rendere efficiente e del tutto circolare la nostra catena produttiva e contestualmente, poter applicare lo stesso modello su tutta la filiera del marmo di Carrara.”
Altra priorità strategica per l’azienda è la riconoscibilità del marmo di carrara come brand. “Vogliamo far conoscere ulteriormente nei mercati in cui operiamo il marmo di Carrara in quanto “marchio” – spiega Franchi – e ancor più importante, promuovere la sostenibilità del settore del marmo. Il marmo di Carrara non è solamente una pietra con caratteristiche estetiche uniche, ma un prodotto totalmente naturale.”
“Ultima, ma decisamente prioritaria, è l’internazionalizzazione – spiega il CEO – attraverso l’apertura o l’acquisizione di nuovi showroom nei principali mercati in cui operiamo, sia sul tessuto nazionale che internazionale.”
I risultati del primo semestre 2023
La società ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi pari a 37,8 milioni di euro, in calo del 9,4% anno su anno, un decremento riconducibile al rallentamento delle vendite in Italia del 10,7% che raggiungono i 17,3 milioni di euro, e in Medio Oriente, passate da 6,8 a 4,2 milioni di euro.
La flessione risente dei volumi particolarmente elevati del primo semestre 2022, legati ad alcuni progetti di notevole importanza. L’AD Alberto Franchi ha commentato così:
“Nel 2022 avevamo assistito ad una crescente necessità da parte di molti distributori di rifornire le scorte esaurite durante la pandemia a causa delle restrizioni legate al Covid-19. La ricostruzione del magazzino ha poi portato a un aumento eccezionale delle vendite, spingendo il fatturato a un massimo mai registrato. Quest’anno stiamo tornando a livelli normali delle vendite e a una stabilizzazione che ci accompagnerà anche nei prossimi mesi rispetto alla situazione straordinaria registrata nel 2022.”
“Siamo fiduciosi di poter recuperare parte dei risultati i prossimi mesi, e stiamo lavorando assiduamente su nuovi grandi progetti internazionali.”
Tornando ai risultati del primo semestre 2023, il calo del fatturato si è tradotto in una flessione dell’Ebitda, pari a 13,2 milioni di euro (-20% rispetto al 1H22), con un’incidenza sui ricavi del 35,0% (39,5% nel 1H22). Escludendo gli effetti di costi e ricavi una tantum, l’Ebitda Adjusted ammonta a 13,7 milioni di euro (-18,5% vs 1H22), con un margine sui ricavi del 36,3% (40,3% nel 1H22).
“Importante sottolineare come in uno scenario caratterizzato da una lieve diminuzione dei ricavi – commenta l’AD – la redditività dell’azienda si conferma su livelli interessanti, nel range 35-40% in linea con quanto avevamo annunciato quale obiettivo di medio lungo periodo.”
Franchi Umberto Marmi ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 8,1 milioni di euro (9,3 milioni di euro nel 1H22).
Scenario di mercato dei prossimi 12-18 mesi e aspettative societarie
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il management di Franchi Umberto Marmi guarda con ottimismo allo scenario di mercato dei prossimi 12-18 mesi e al posizionamento della società nel mercato del marmo di Carrara.
“Il consolidamento aziendale – prosegue l’amministratore delegato – sarà un tema rilevante nella seconda metà del 2023 e nel corso del 2024. La strategia di crescita proseguirà rafforzando la nostra presenza nei mercati chiave come USA, Australia e Medio Oriente, anche attraverso l’acquisizione della società Marmoles Man che abbiamo finalizzato a luglio.”
Guardando al futuro, “Prevediamo un tasso di crescita intorno al 5%, in linea con quanto pianificato nel nostro business plan.”
E sulla redditività, “nonostante la lieve diminuzione dei ricavi registrata nel 1H2023, ci aspettiamo margini nel range 35-40%, confermando gli obiettivi di medio lungo periodo.”
Le aspettative degli analisti
L’ultima ricerca condotta da Intesa San Paolo prevede che il secondo semestre del 2023 sarà un periodo di stabilizzazione per Franchi Umberto Marmi. Ciò è dovuto al rallentamento delle vendite nel primo semestre del 2023 in diversi mercati, tra cui la Cina, il Medio Oriente e l’Italia. Nel prossimo periodo, ci si attende una crescita stabile dei ricavi e un graduale aumento della marginalità.
Gli analisti di ISP confermano la redditività di Franchi Umberto Marmi intorno al 36,3% e prevedono un aumento come diretta conseguenza della strategia di focalizzazione sul mix di prodotti di fascia alta, in particolare sui marmi Statuario e Calacatta. In questa direzione, Franchi Umberto Marmi ha un accesso privilegiato a oltre il 30% della produzione di Statuario e Calacatta, il che gli garantisce la possibilità di partecipare a importanti progetti urbanistici e di design in tutto il mondo.
L’Outlook, secondo quanto riportato da Intesa San Paolo, rimane positivo, anche grazie alla fiera di Xiamen in Cina, che ha aumentato la visibilità delle attività commerciali e ha portato a un maggiore afflusso di visitatori presso gli showroom. Queste evoluzioni positive potrebbero inoltre combinarsi con la fiera Marmomac di Verona, che potrebbe dare un ulteriore spinta alle vendite nel secondo semestre del 2023.
Le stime prevedono inoltre che il mix di prodotti migliorerà gradualmente nella seconda metà del 2023, consentendo di raggiungere un margine EBITDA del 37,3% e un utile netto di 15 milioni di euro a fine esercizio 2023. Per gli anni successivi, si ipotizza un payout del 60% per gli esercizi 2023 e 2024 e del 70% per l’esercizio 2025, con una posizione finanziaria netta positiva prevista per l’esercizio 2025.”
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