Le borse europee peggiorano nel pomeriggio con l’andamento sottotono di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,3% a 27.484 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%). Oltreoceano il Nasdaq è in calo dell’1,4%, lo S&P500 dell’1,1% e il Dow Jones dello 0,9%.
I timori legati al potenziale impatto nel lungo termine delle politiche restrittive delle banche centrali continuano a pesare sulla fiducia degli investitori.
Timori alimentati dalle ultime dichiarazioni hawkish provenienti dalla Federal Reserve.
Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che la banca centrale dovrà mantenere i tassi elevati “per un lungo periodo”.
Parole che fanno eco ai commenti di altri funzionari della Fed. Tra questi, la numero dell’istituto di Cleveland Loretta Mester secondo la quale sarà probabilmente necessario un ulteriore aumento dei tassi, e il governatore Michelle Bowman che ha sollecitato ulteriori rialzi.
Maggiori indicazioni sono attese dagli appuntamenti macro dei prossimi giorni che culmineranno venerdì con il job report statunitense.
Per quanto riguarda l’Europa, il capo economista della Bce, Philip Lane, ha ribadito stamane come i tassi di interesse di riferimento della banca centrale abbiano raggiunto dei livelli che, mantenuti per una durata sufficientemente lunga, daranno un contributo sostanziale al tempestivo rientro dell’inflazione verso l’obiettivo.
Parole che sembrano rafforzare la convinzione che i tassi d’interesse dell’Eurozona abbiano raggiunto il loro picco.
Lane ha aggiunto che le decisioni future della banca centrale garantiranno che i tassi di interesse chiave siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario, precisando che la banca centrale continuerà a seguire un “approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,046 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,2%) a 90,9 dollari e il Wti (+0,4%) a 89,2 dollari al barile.