Mercati – Europa si conferma debole a metà seduta con Piazza Affari a -0,3%

Le principali borse europee si confermano deboli a metà seduta, mentre i future di Wall Street viaggiano poco mossi, in un clima appesantito dai timori di nuove strette monetarie.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 27.765 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,04%), mentre il Ftse 100 di Londra resiste alle vendite guadagnando lo 0,3%.

Sul sentiment pesano i nuovi segnali hawkish provenienti dalla Federal Reserve e che hanno rafforzato nuovamente l’aspettativa che la banca centrale americana continuerà ad aumentare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione.

Il vicepresidente della Fed per la supervisione, Michael Barr, ha affermato che la domanda più importante posta ai banchieri centrali è stata per quanto tempo lasciare i tassi elevati, mentre il policy maker “hawkish” Michelle Bowman ha ribadito la sua richiesta di rialzi multipli.

La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, che quest’anno non voterà sulla politica monetaria, ha affermato che probabilmente la banca centrale dovrà aumentare i tassi ancora una volta quest’anno.

Inoltre la tregua dallo shutdown statunitense ha spinto gli operatori ad aumentare le scommesse su un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed a novembre a una probabilità su tre rispetto a una possibilità del 25% che era prevista venerdì.

In una giornata priva di appuntamenti macro significativi, l’attenzione si focalizza sulle dichiarazioni di Philip Lane, membro del comitato esecutivo e capo economista della Bce.

“Sulla base della nostra valutazione attuale, riteniamo che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto dei livelli che, mantenuti per una durata sufficientemente lunga, daranno un contributo sostanziale al tempestivo rientro dell’inflazione sul nostro obiettivo”. Lo ha ribadito questa mattina Lane, intervenendo alla conferenza annuale della banca centrale di Lituania su “Inflation and monetary policy in the Euro Area”.

Parole che sembrano rafforzare la convinzione che la Bce abbia voluto indicare il raggiungimento di un picco dei tassi d’interesse dell’Eurozona.

“Le nostre decisioni future garantiranno che i tassi di interesse chiave della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, ha aggiunto Lane, precisando che la banca centrale continuerà a seguire un “approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,049 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,1%) a 90,8 dollari e il Wti (+0,2%) a 89 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale di circa due punti base in area 192 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,86%.

Tornando a Piazza Affari, in evidenza MPS (+3,1%), seguita da Saipem (+1,6%), Pirelli (+1,2%) e Banco Bpm (+1,1%), mentre arretrano in particolare Prysmian (-2,3%), Nexi (-1,9%), ERG (-1,8%) ed Enel (-1,7%).