Mercati Usa – Riparte la fase di correzione, Nasdaq -1,9%

Listini americani di nuovo sotto pressione con perdite che superano abbondantemente l’uno per cento su tutti e quattro gli indici principali.

Ad appesantire il debole contesto ha contribuito ancora la sensibile ascesa dei rendimenti obbligazionari che sta mettendo in difficoltà anche il settore bancario il quale deve gestire la fuoriuscita dei risparmi dagli Istituti di credito a favore delle obbligazioni che offrono rendimenti molto più remunerativi rispetto ai conti correnti.

Anche il Russell 2000 (-1,7%) arretra di quasi il due per cento, mentre lo S&P500 perde l’1,4% ed il Dow Jones l’1,3%. Il Nasdaq ha ceduto l’1,9%.

In calo la gran parte dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione capeggiati da Amazon (-3,6%) e AMD (-3,1%). Ai minimi da un anno, invece, Citigroup, Bank of America e 3M.

Esplode la volatilità con l’indice VIX in progresso del dodici per cento a quota 19,80 punti.

Sul mercato obbligazionario si impennano ulteriormente i rendimenti con il T-bond che guadagna altri undici punti base chiudendo al 4,8%.

Tra le materie prime il petrolio chiude invariato intorno agli 89 dollari al barile, annullando un iniziale calo al di sotto degli $88.

Tirano il fiato anche i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali, pur tuttavia non riuscendo a rimbalzare, interrompono almeno la rovinosa caduta degli ultimi due giorni terminando con un lievissimo calo.

Sul mercato valutario, il dollaro mantiene le posizioni nei confronti della moneta unica chiudendo invariato a 1,047.