Avvio in moderato rialzo per le principali borse europee con lo sguardo che rimane su banche centrali e agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 27.622 punti, seguito dal Dax di Francoforte (+0,4%), Ftse 100 di Londra (+0,3%), Cac 40 di Parigi (+0,3%) e Ibex35 di Madrid (+0,2%).
Gli investitori restano intenti a monitorare i segnali provenienti dall’agenda macro, al fine di ottenere maggiori indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali.
Dagli Stati Uniti, infatti, si attende nel pomeriggio il Job Report di settembre. Secondo il sondaggio di Bloomberg il rapporto sui libri paga non agricoli mostrerà che i datori di lavoro statunitensi hanno assunto 170.000 lavoratori il mese scorso, in calo rispetto ai 187.000 di agosto.
Stime che se confermate potrebbero allentare la pressione sulla Federal Reserve per un nuovo aumento dei tassi di interesse.
Intanto, la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, che quest’anno non voterà nel comitato di fissazione dei tassi della Fed, ha detto che la banca centrale potrebbe mantenere i tassi invariati se l’inflazione e il mercato del lavoro si calmeranno.
Sempre in tema politica monetaria, la Banca centrale indiana ha mantenuto i tassi di interesse invariati e ha affermato che potrebbe dover prendere in considerazione la possibilità di effettuare alcune vendite di operazioni di mercato aperto in futuro.
Nel frattempo, il Fondo monetario internazionale vede ora maggiori probabilità che l’economia globale eviti la recessione, secondo l’amministratore delegato Kristalina Georgieva. Tuttavia, il fondo ha avvertito che la crescita rimane irregolare e più debole rispetto a prima della pandemia.
Sul fronte macro, in Germania ad agosto gli ordini di fabbrica hanno registrato un aumento su base mensile del 3,9%, oltre le attese (+1,5%) e dopo il -11,3% di luglio (rivisto da -11,7%).
Sempre ad agosto, in Francia la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 8,2 miliardi, rispetto a 8,1 miliardi nel mese precedente.
Nel frattempo, sul forex, l’euro/dollaro scende in area 1,053 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 148,9. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,3%) a 83,8 dollari e il Wti (-0,2%) a 82,1 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Saipem (+1,4%), Telecom Italia (+1,2%) e STM (+1%), mentre arretra in particolare Leonardo (-0,5%).