Crescita dei volumi pro forma nel 1H23 grazie alle neo-acquisite DQG e D&V. Potenziale di generazione di cassa ancora inespresso nelle rimanenze e l’incremento dei debiti finanziari netti. L’aggiornamento al ribasso dell’outlook per il Full Year 2023 e l’andamento del titolo in borsa. Il presidente e CEO di Sciuker Frames, Marco Cipriano, entra nel dettaglio dei risultati del primo semestre 2023.
Un valore della produzione pro forma in crescita del 18,8% nel 1H23
Sciuker Frames ha chiuso il primo semestre 2023 con un valore della produzione consolidato di 65 milioni, in calo del 22,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, una contrazione legata al rallentamento dei volumi di Ecospace.
Considerando però gli effetti delle recenti acquisizioni di Diquigiovanni e D&V Serramenti, il valore della produzione consolidato pro forma si attesta a 99,1 milioni, in crescita del 18,8% rispetto al primo semestre 2022.
Secondo Marco Cipriano, presidente e CEO di Sciuker Frames, “ci sono due aspetti, uno tecnico ed uno strategico che indicano che ci sia un filo comune tra la riduzione dei dati revisionati consolidati e i dati proforma.”
“L’aspetto tecnico riguarda il fatto che a dicembre, con il bilancio annuale, DQG sarà consolidata per l’intero anno 2023, D&V dal primo luglio 2023. Pertanto, dopo il closing del 2 agosto, i reali dati della semestrale sono quelli proforma e non quelli del perimetro consolidato revisionato.”
“Per quanto riguarda l’aspetto strategico, le ultime due acquisizioni si configurano come una strategia di sostituzione dei volumi di Ecospace, la cui contrazione, rispetto alle nostre previsioni, è stata solo accelerata da fattori esogeni come il contesto regolamentare e quello di mercato. Dunque, ancora una volta nei risultati proforma c’è la chiave di lettura per capire che la sostituzione dei volumi di Ecospace è stata effettuata con grande successo e visione.
L’integrazione delle due neo-acquisite
A proposito delle due recenti acquisizioni, procedono bene le attività di integrazione di DQG e D&V in deWol Industries, la federazione di brand che include anche GC Infissi, Ecospace e Teknika.
“Stiamo ritrovando grandissimo entusiasmo con i nuovi soci – commenta Cipriano – e siamo molto concentrati sugli sviluppi di integrazione della rete commerciale e delle piattaforme produttive.
“Internamente, abbiamo stilato un piano di lavoro con dieci progettualità di sviluppo dall’enorme potenziale in termini di crescita e sinergia. Il piano include anche l’allineamento tra le piattaforme tecnologiche e l’accentramento di tutte le funzioni di Governance. Crediamo che gli effetti di tale piano produrranno impatti rilevanti già a partire dal 2024.”
Il potenziale di generazione di cassa ancora inespresso nelle rimanenze
Tra i dati semestrali salta all’occhio il valore molto elevato delle rimanenze (116,7 mln, vs 97,8 mln nel 1H22), un valore che ha portato gli osservatori a chiedersi se si tratti di infissi che rischiano di non essere installati nei cantieri del Superbonus.
Il CEO di Sciuker Frames esclude tale scenario, specificando: “Circa l’80% di tali rimanenze è legato alla contabilizzazione del Superbonus 110. La dinamica è chiara: i ricavi sono registrati in base a degli specifici verbali di consistenza che i direttori dei lavori producono con cadenza semestrale. Tali ricavi diventano fatturato solo quando i lavori raggiungono percentuali congrue, secondo la normativa del 110, da poter indicare in fattura la modalità di pagamento “Sconto in fattura”. Se il lavoro non ha raggiunto questa soglia di progresso viene classificato come “Rimanenze” e trattato come fatture da emettere in futuro.
“In altre parole, gran parte del valore delle rimanenze, circa l’80%, è composto da progetti in cantiere che sono vicini alla fase di emissione del SAL (Stato Avanzamento Lavori) ma non hanno ancora raggiunto il livello di completamento necessario per diventare credito fiscale.”
L’indebitamento finanziario netto
La relazione semestrale ha poi evidenziato un indebitamento finanziario netto di oltre 10 milioni, a fronte di una posizione cash positive per circa 1,4 milioni al 31 dicembre 2022, una dinamica riconducibile “al forte rallentamento deli incassi di crediti fiscali – spiega Cipriano – che talvolta hanno superato i 180 giorni dalla loro originazione, andando ad impattare non solo sulla velocità di esecuzione dei cantieri, e quindi dei volumi, ma anche sull’assorbimento di cassa del business.”
“Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta per il FY2023, stante il debito contratto per le acquisizioni di DQG e D&V, il valore esatto è difficile da prevedere poiché legato all’ammontare di crediti che riusciremo a cedere nell’ultimo trimestre. Siamo però fiduciosi in quanto notiamo un rinnovato fermento lato acquisto dopo un anno particolarmente vivace in termini di cessioni a Corporate da parte delle banche delle singole annualità per la compensazione con i debiti tributari.”
L’aggiornamento dell’outlook
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, dato il deterioramento del contesto di mercato collegato agli interventi di riqualificazione sismica ed energetica, Sciuker Frames ha rivisto al ribasso le precedenti stime per l’esercizio 2023 e prevede, in assenza di ulteriori elementi straordinari, un Valore della produzione pro forma pari a 200 milioni con un Ebitda pari a 45 milioni.
Una dinamica imputabile, anche in questo caso, “alla contrazione di Ecospace – spiega Cipriano – che fino all’anno scorso pesava il 50% circa dei volumi complessivi. Quindi è normale che un calo dei volumi implichi una riduzione delle aspettative sui numeri consolidati annuali.
“Ancora una volta però, la buona notizia è che ormai l’80% dei risultati deriva dalla produzione industriale, quindi a parità di risultati rispetto al 2022, la straordinaria crescita che abbiamo realizzato negli ultimi 4 anni risulta cristallizzata con le ultime acquisizioni.”
L’andamento in borsa
Il titolo di Sciuker Frames è reduce da un periodo piuttosto difficile all’EGM, avendo ceduto oltre il 35% nell’ultimo mese di negoziazioni. A tal proposito Cipriano commenta:
“Siamo davvero delusi dal mercato, ma sembra che la situazione riguardi un po’ tutte le PMI quotate. Sicuramente il contesto generale non aiuta: tassi d’interesse e politiche macroeconomiche, inflazione, scenario geopolitico, oltre alla liquidazione dei Piani Individuali di Risparmio in scadenza.
“Il titolo SCK, in particolare, subisce poi il news flow legato alla demonizzazione del 110 e tutte le incertezze legate ai bonus per l’efficientamento energetico. In ultimo, la massiccia presenza di investitori retail che, in scia ai ribassi, cede al panic selling.”
“Io credo che ci siano stagioni per ogni tipo di finanza; direi che questa stagione, lato imprenditori, non è la più propizia per essere quotati. Oggi ci ritroviamo nella condizione paradossale di attestarci ad una capitalizzazione inferiore a 3 volte l’EBITDA generato dalle 5 società produttive del Gruppo; ma guardiamo positivamente al futuro perché concentrati sugli sviluppi industriali: sarà difficile trovare occasione più conveniente per investire sul nostro Gruppo”, conclude il CEO di Sciuker Frames.
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