Mercati asiatici – Vendite senza eccezioni con Nikkei -2,2%

Vendite senza eccezioni sui principali listini asiatici dopo la chiusura perlopiù negativa di venerdì a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e l’1,2%, Hong Kong l’1%, peggio il Giappone il Nikkei a -2,2% e il Topix a -1,7%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,2% e lo S&P500 a -0,5% mentre il Dow Jones ha resistito a +0,1%.

I funzionari statunitensi sono impegnati nei colloqui con le nazioni del Medio Oriente per evitare un’escalation del conflitto in corso. Un’escalation che potrebbe portare Israele a uno scontro diretto con l’Iran, fornitore di armi e denaro di Hamas, che gli Usa e l’Unione Europea hanno definito un gruppo terroristico.

Persistono intanto anche le tensioni tra Washington e Pechino con gli Stati Uniti che hanno affermato che inaspriranno le misure che limitano l’accesso della Cina ai semiconduttori avanzati e alle attrezzature per la produzione di chip, nel tentativo di impedire al rivale geopolitico di ottenere un vantaggio militare.

Continuano le preoccupazioni inoltre sul settore immobiliare del Paese asiatico. La Banca popolare cinese ha iniettato 289 miliardi netti di yuan (39,6 miliardi di dollari) attraverso uno strumento di prestito a medio termine e mantenuto il tasso di riferimento invariato al 2,5%.

Infine, gli operatori restano intenti a valutare gli ultimi dati economici e le dichiarazioni dei funzionari delle banche centrali alla ricerca di indicazioni sulla politica monetaria. Il tutto dopo che il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, ha affermato che la riduzione dell’inflazione è in corso, ribadendo di essere favorevole a mantenere i tassi di interesse invariati, salvo un brusco cambiamento nei dati e nonostante un aumento a inizio di ottobre delle aspettative di inflazione per l’anno prossimo da parte dei consumatori statunitensi.

Dall’agenda macro, la produzione industriale finale giapponese di agosto è peggiorata a -0,7% m/m e -4,4% a/a rispettivamente dalla stabilità e dal -3,8% delle letture preliminari.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,053 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,4. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,3%) a 90,6 dollari e il Wti (-0,2%) a 86,1 dollari al barile.