Apertura cauta per le principali borse europee con lo sguardo che resta sulla politica monetaria, l’economia cinese e le tensioni geopolitiche.
A Milano, il Ftse Mib oscilla intorno alla parità (-0,01%) a 28.235 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,05%), mentre flettono l’Ibex35 di Madrid (-0,07%) e il Dax di Francoforte (-0,08%).
Sul fronte di politica internazionale, i funzionari statunitensi sono impegnati nei colloqui con le nazioni del Medio Oriente per evitare un’escalation del conflitto in corso. Un’escalation che potrebbe portare Israele a uno scontro diretto con l’Iran, fornitore di armi e denaro di Hamas, che gli Usa e l’Unione Europea hanno definito un gruppo terroristico.
Persistono intanto anche le tensioni tra Washington e Pechino con gli Usa che hanno affermato che inaspriranno le misure che limitano l’accesso della Cina ai semiconduttori avanzati e alle attrezzature per la produzione di chip, nel tentativo di impedire al rivale geopolitico di ottenere un vantaggio militare.
Continuano anche le preoccupazioni sul settore immobiliare del Paese asiatico. La Banca popolare cinese ha iniettato 289 miliardi netti di yuan (39,6 miliardi di dollari) attraverso uno strumento di prestito a medio termine e mantenuto il tasso di riferimento invariato al 2,5%.
Infine, gli operatori restano intenti a valutare gli ultimi dati economici e le dichiarazioni dei funzionari delle banche centrali alla ricerca di indicazioni sulla politica monetaria. Il tutto dopo che il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, ha affermato che la riduzione dell’inflazione è in corso, ribadendo di essere favorevole a mantenere i tassi di interesse invariati, salvo un brusco cambiamento nei dati e nonostante un aumento a inizio di ottobre delle aspettative di inflazione per l’anno prossimo da parte dei consumatori statunitensi.
Nel frattempo, le trimestrali delle principali istituzioni finanziarie Usa – JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo – hanno riportato solidi risultati.
Sul fronte macro odierno, da monitorare l’indice dei prezzi al consumo armonizzati UE dell’Italia di settembre e l’indice manifatturiero New York Empire State di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,053 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 149,6. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 90,7 dollari e il Wti (-0,1%) a 86,3 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Nexi e Banca Generali (+1,2%), ERG ed Hera (+1,1%), mentre arretrano MPS (-1%), TIM (-0,7%), che ha ricevuto da KKR l’offerta vincolante su NetCo, relativa alle attività di rete fissa inclusa FiberCop, Stellantis (-0,5%) e Iveco (-0,3%).