Le principali borse europee proseguono incerte a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib segna un +0,1% a 28.255 punti, poco distante da Ftse 100 di Londra (+0,3%), Ibex35 di Madrid (+0,1%), Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).
Gli investitori attendono ulteriori sviluppi dal Medio Oriente oltre a rimanere intenti a valutare le prospettive economiche e le decisioni sui tassi di interesse mentre entra nel vivo la stagione delle trimestrali.
Gli Usa stanno proseguendo i colloqui per evitare un’escalation del conflitto in Israele.
Continuano intanto a pesare anche le tensioni tra Washington e Pechino con gli Stati Uniti pronti a inasprire le misure che limitano l’accesso della Cina ai semiconduttori avanzati e alle attrezzature per la produzione di chip, nel tentativo di impedire al rivale geopolitico di ottenere un vantaggio militare.
Persistono inoltre i timori sul settore immobiliare del Paese asiatico. La Banca popolare cinese ha iniettato 289 miliardi netti di yuan (39,6 miliardi di dollari) attraverso uno strumento di prestito a medio termine e mantenuto il tasso di riferimento invariato al 2,5%.
Infine, gli operatori restano intenti a valutare gli ultimi dati economici e le dichiarazioni dei funzionari delle banche centrali alla ricerca di indicazioni sulla politica monetaria.
Dall’agenda macro, in Italia l’indice armonizzato UE finale dei prezzi al consumo ha registrato a settembre un rialzo del 5,6% su base annua, lievemente inferiore al consensus e al dato preliminare, entrambi a +5,7%. La lettura finale di agosto indicava un incremento del 5,5%.
Atteso nel pomeriggio l’indice manifatturiero New York Empire State di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,054 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 149,5. Tra le materie prime, il petrolio si mantiene in frazionale calo con il Brent (-0,3%) a 90,6 dollari e il Wti (-0,2%) a 86,1 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, sale in testa ERG (+2%), seguita da Nexi (+1,8%) e Unicredit (+1,7%) mentre scivola in coda TIM (-3,2%), che ha ricevuto da KKR l’offerta vincolante su NetCo, relativa alle attività di rete fissa inclusa FiberCop. Peggiorano anche Stellantis (-1,6%) e Iveco (-0,9%).