Mercati asiatici – Acquisti diffusi ma debole la Cina

Acquisti diffusi sui principali listini asiatici dopo la chiusura positiva a Wall Street.

Shanghai guadagna lo 0,1% e Shenzhen cede lo 0,3%, Hong Kong avanza dello 0,7%, meglio il Giappone con Nikkei a +1,2% e Topix a +0,8%.

Oltreoceano, lo S&P500 avanza dell’1,1%, il Nasdaq del 1,2% e il Dow Jones dello 0,9%.

Focus sulle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden visiterà Israele come parte di una spinta per prevenire la diffusione della guerra. Anche il segretario di Stato Antony Blinken è tornato in Israele per incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo i colloqui con i governi arabi.

Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato i leader di Egitto, Siria, Iran e Autorità palestinese e il Cremlino ha affermato che c’è “opinione unanime” sulla necessità di un cessate il fuoco. Ha parlato separatamente con Netanyahu.

Nel frattempo, gli investitori sono alle prese con la volontà della Federal Reserve di mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo. Il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, lunedì ha ripetuto i commenti fatti la scorsa settimana, affermando che la banca centrale può mantenere stabile il suo tasso di riferimento finché non si verifica una brusca svolta nei dati economici.

Al contempo gli operatori sono concentreranno sul prosieguo della stagione delle trimestrali Usa, riponendo le speranze nelle Big Tech. Le cinque maggiori società dell’S&P 500 – Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon.com e Nvidia Corp. – rappresentano circa un quarto della capitalizzazione di mercato del benchmark e secondo le stime degli analisti compilate da Bloomberg Intelligence si prevede che i loro guadagni aumenteranno in media del 34% rispetto all’anno precedente.

Tornando in Asia e alle preoccupazioni per il settore immobiliare cinese, Country Garden Holdings è alle strette per il pagamento degli interessi su un’obbligazione in dollari.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,054 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 149,6. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,2%) a 89,9 dollari e il Wti (+0,1%) a 85,3 dollari al barile.