Le borse europee chiudono in calo, simili all’andamento di Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare alle tensioni in Medio Oriente e all’agenda macro.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.136 punti (-0,8%), in ribasso come il Ftse 100 di Londra (-1,1%), il DAX di Francoforte (-1,0%), il CAC 40 di Parigi (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 cedono lo 0,8%, il Dow Jones lo 0,6%.
Si complicano gli sforzi diplomatici volti a a prevenire un’escalation delle tensioni in Medio Oriente dopo la strage dell’ospedale di Gaza. Annullato da parte dei leader di Cisgiordania, Egitto e dell’Autorità Palestinese il summit previsto con il presidente Biden, il quale ha incontrato a Tel Aviv il primo ministro Netanyahu in una visita di supporto a Israele.
Focus anche sui segnali provenienti dall’agenda macro, con l’inflazione UK rivelatasi sopra le attese. L’indice CPI di settembre è infatti rimasto stabile su base annua al +6,7%, a fronte del +6,6% atteso, mentre l’indice Core è sceso dal +6,2% a +6,1% (consensus +6,0%). Su base mensile, dato in linea con le attese al +0,5%, dopo il +0,3% di agosto.
Nessuna sorpresa dai dati CPI finali dell’Eurozona: confermati infatti per settembre il +4,3% annuo e il +0,3% mensile, con il dato core al +4,5%.
In Italia, i dati Istat hanno evidenziato ad agosto una bilancia commerciale in surplus per 2,07 miliardi, in calo rispetto ai 6,11 miliardi di luglio.
Negli Stati Uniti, la Mortgage Bankers Association ha reso noto che nella settimana al 13 ottobre le nuove richieste di mutui ipotecari sono scese del 6,9%, in seguito al +0,6% della settimana precedente.
In uscita in serata anche il Beige Book della Fed, dal quale sono attese nuove indicazioni sulle condizioni economiche attuali negli Stati Uniti.