Le borse europee proseguono perlopiù deboli a metà seduta mentre i future di Wall Street si muovono sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib resiste con un +0,2% a 28.410 punti. Giù invece il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%), l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%).
Resta l’attenzione sulle questioni geopolitiche e le gravi tensioni in Medio Oriente. Il presidente Joe Biden è atterrato stamane a Israele, poche ore dopo l’esplosione in un ospedale di Gaza che ha causato centinaia di vittime. I leader di Giordania, Egitto e Autorità Palestinese hanno annullato il vertice con l’inquilino della Casa Bianca, che intendeva, con questo viaggio, rafforzare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti di Israele.
Sul fronte macro, a settembre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un rialzo dello 0,3% su base mensile, in linea al dato preliminare e alle attese. Su base annua l’aumento è stato del 4,3%, anche in questo caso allineato al consensus e alla stima preliminare. Ad agosto l’indicatore mostrava un +0,5% m/m e un +5,2% a/a.
Ad agosto la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,07 miliardi, in calo rispetto ai 6,109 miliardi di luglio (rivisto da 6,375 miliardi).
A settembre nel Regno Unito i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% su base mensile, in linea con le attese e in accelerazione rispetto ad agosto (+0,3%). Su base annua, l’indice è stabile rispetto al mese precedente al +6,7%, a fronte del +6,6% del consensus.
Dati che lasciano aperta la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi da parte della Bank of England.
Attese oggi pomeriggio, negli Stati Uniti, le richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,057 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,7. Tra le materie prime, corre ancora il petrolio con il Brent (+2,9%) a 92,5 dollari e il Wti (+3,1%) a 88,1 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, vola Nexi (+13%) spinta dai rumour su un interesse da parte del fondo Cvc per la società di pagamenti, seguita dai petroliferi Saipem (+4%) ed Eni (+1,3%). Arretrano invece in particolare Mediobanca (-2,7%), Interpump (-1,3%) e Prysmian (-1,2%).