MERCATI USA – Riparte la fase di correzione

Wall Street torna a scendere incapace di reagire al nuovo mix di rialzo dei tasisi di interesse, impennata del petrolio e rafforzamento del dollaro.

Dopo un inizio di seduta nel quale gli indici hanno tentato di difendersi, con il passare delle ore l’indebolimento ha preso il sopravvento ed i listini hanno chiuso prossimi ai minimi intraday trascinati da una brutta giornata del settore tecnologico.

Il Nasdaq cede infatti l’1,6% ma è superato negativamente dal Russell 2000 (-2,1%). In calo anche lo S&P500 (-1,3%) ed il Dow Jones (-1%) il quale beneficia delle migliori performance dei titoli petroliferi e anche di alcune banche.

Tra i titoli tecnologici ancora in calo Nvidia (-4,7%) al pari di Tesla che scivola della stessa entità e ne aggiunge altrettanto in after hours dopo la pubblicazione della trimestrale.

VIX in netto rialzo di circa il sette per cento a quota 19,20 dopo un picco intraday fino a 20,1 punti

Sul mercato obbligazionario prosegue con decisione la risalita dei rendimenti con il Tbond che si apprezza di sette punti base terminando al 4,9%.

La tensione medio orientale spinge di nuovo le materie prime al rialzo, ma con diverse eccezioni. Il petrolio guadagna oltre il due per cento risalendo al di sopra degli 87 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro avanza di un punto e mezzo punto percentuale al di sopra dei 1.950 dollari l’oncia, mentre l’argento chiude invariato annullando quasi due punti percentuali di guadagno. Platino in calo, invece, di quasi il due per cento.

Sul mercato valutario, il dollaro torna lievemente a rafforzarsi chiudendo a 1,053 nei confronti della moneta unica. Yen ormai a quasi 150 e lira turca oltre la barriera dei 28, entrambe sempre rispetto al biglietto verde.