Mercati – Prevista partenza all’insegna delle vendite per il Vecchio Continente

Attesa partenza negativa per le principali borse europee con il focus sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali, dall’agenda macroeconomica e dalla Cina in un clima già appesantito dalle tensioni internazionali.

Chiusura ieri in rosso a Wall Street con Dow Jones in calo dello 0,7%, S&P500 dello 0,9% e Nasdaq dell’1%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato in calo dello 0,5%, Shanghai viaggia a -0,8% e Hong Kong a -0,6%.

Sul fronte della politica monetaria il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che la banca centrale americana è disposta a mantenere i tassi di interesse nuovamente stabili nella prossima riunione mentre osserva i dati chiave sulla crescita. Ha poi aggiunto che l’istituto sta procedendo con cautela considerando “i rischi e le incertezze”, sottolineando però che l’inflazione resta troppo alta e citando prove che al momento la politica monetaria non è “troppo restrittiva”.

Intanto, il ministro delle finanze giapponese Shunichi Suzuki ha affermato che è importante che lo yen si muova in modo stabile e in linea con i fondamentali.

Sotto osservazione anche la situazione cinese dopo che all’inizio di questa settimana la banca centrale del Paese asiatico ha effettuato la più grande iniezione di liquidità dalla fine del 2020 con prestiti a un anno attraverso la cosiddetta struttura di prestito a medio termine.

Nel frattempo, perduravano le preoccupazioni sul settore immobiliare a causa del mancato pagamento degli interessi sulle obbligazioni in dollari di Country Garden Holdings.

Sullo sfondo persistono i timori per il conflitto in Medio Oriente dopo che le basi statunitensi in Iraq e Siria hanno subito diversi attacchi di droni e un cacciatorpediniere americano ha intercettato nel Mar Rosso missili lanciati dallo Yemen e forse diretti verso Israele.

Dall’agenda macro, a ottobre l’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori nel Regno Unito, si è attestato a -30 punti, in peggioramento contro le attese (-20 punti) rispetto al dato di settembre (-21 punti).

In Germania a settembre l’indice dei prezzi alla produzione ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile rispetto al +0,4% del consensus e al +0,3% di agosto. Il dato su base annua evidenzia un calo del 14,7% a/a a fronte di un -14,1% atteso dagli analisti e del -12,6% del mese precedente.

Infine, a settembre in Giappone l’indice dei prezzi al consumo ha visto un leggero rallentamento al +3,0% su base annua dal +3,2% di agosto, in linea con le attese. Al netto dei prezzi relativi a cibi freschi e alle componenti più volatili, l’indicatore ha registrato +2,8%, rallentando meno delle attese (+2,7%) rispetto al +3,1% di agosto.