MERCATI USA – Prosegue la fase di discesa

Wall Street non riesce a mettere un argine alla fase di incertezza che la attanaglia da inizio settembre, schiacciata dall’impennata dei tassi di interesse e del petrolio, la forza del dollaro ed ora anche dalla recrudescenza della crisi militare in Medio Oriente.

Fino a metà seduta gli indici hanno tentato diverse reazioni salendo anche in area positiva, ma nelle ultime due ore si sono progressivamente inabissati appesantiti anche dai commenti del leader della Federal Reserve, il quale non ha escluso possibili ulteriori aumenti del tasso ufficiale di sconto nei prossimi mesi.

Il bilancio finale chiude con Dow Jones in calo dello 0,7%, S&P500 dello 0,9%, Nasdaq di un punto percentuale e Russell 2000 del 1,5% con questi due ultimi indici sui minimi intraday.

Tesla crolla del nove per cento in scia alla pubblicazione della trimestrale, mentre Netflix sale del sedici per cento, sempre per lo stesso motivo, tornando a quota 400 dollari.

Esplode la volatilità con il VIX in rialzo del dodici per cento a quota 21,40.

Sul mercato obbligazionario prosegue senza sosta la risalita dei rendimenti con il Tbond che si apprezza di sette punti base terminando al 4,97%.

La tensione medio orientale spinge di nuovo le materie prime al rialzo con il petrolio che guadagna oltre il due per cento sfiorando in chiusura quota 89 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro avanza di un punto percentuale mettendo nel mirino quota 2.000 dollari l’oncia, ormai prossima, mentre l’argento chiude ancora invariato faticando a tenere il passo con il metallo più nobile.

Sul mercato valutario, il dollaro si indebolisce lievemente chiudendo a 1,057 nei confronti della moneta unica dopo essere scivolato fino a 1,06.