Seduta di vendite sui principali listini asiatici – privi di Hong Hong, Tailandia e Nuova Zelanda chiusi per festività – dopo la chiusura debole venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,4 e l’1,8%, più contenuti i cali in Giappone con Nikkei a -0,8% e Topix a -0,7%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha chiuso a -1,5%, lo S&P 500 a -1,3%, il Dow Jones a -0,9%.
In Asia, le azioni cinesi hanno guidato i ribassi tra le difficoltà del settore immobiliare, mentre la fiducia è scemata ulteriormente dopo che Pechino ha annunciato una serie di indagini su Foxconn Technology Group, il partner più importante di Apple.
In tema di banche centrali, i funzionari della Banca del Giappone – stando a quanto riferito domenica dal quotidiano Nikkei – starebbero valutando se modificare la loro impostazione di controllo della curva dei rendimenti in una riunione politica la prossima settimana.
Tra gli operatori resta alta la preoccupazione che i tassi di interesse rimangano elevati per un periodo più lungo. Loretta Mester, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, ha affermato che la banca centrale americana è vicina a concludere la sua campagna di inasprimento se l’economia si evolve come previsto.
Questa settimana, gli investitori cercheranno indizi sulle prospettive dei tassi di interesse globali con i dati sull’inflazione in Australia e Giappone, nonché i dati sull’attività economica negli Stati Uniti e in Europa. Il presidente della Fed Jerome Powell dovrebbe pronunciarsi e la Banca Centrale Europea prenderà una decisione politica nel corso della settimana.
Sullo sfondo, il conflitto in Medio Oriente. Hamas ha rilasciato due ostaggi statunitensi e gli aiuti hanno iniziato ad arrivare attraverso il confine tra l’Egitto e Gaza nel fine settimana. Tuttavia, Israele ha intensificato i raid aerei su Gaza in preparazione della “prossima fase” del suo conflitto con Hamas, avvertendo anche che Hezbollah rischia di trascinare il Libano in una guerra regionale più ampia.
Sul forex, l’euro/dollaro flette a 1,058 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 91,3 dollari e il Wti (-1,2%) a 87 dollari al barile.