Gli eurolistini chiudono misti, mentre Wall Street procede perlopiù positiva, con l’attenzione rivolta in particolare alle tensioni in Medio Oriente e alle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 27.559 punti (+0,7%), in rialzo come il CAC 40 di Parigi (+0,5%), mentre chiudono sotto la parità l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Chiude invariato il DAX di Francoforte (0,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,3%, il Dow Jones scambia intorno alla parità.
Sul sentiment continuano a pesare i timori che il conflitto tra Hamas ed Israele possa estendersi ai Paesi vicini del Medio Oriente, viste anche le minacce da parte del comandante in seconda della guardia rivoluzionaria iraniana, Ali Fadavi, di attaccare Israele indicando come obiettivo la città di Haifa, composta per circa il 20% da abitanti musulmani.
Resta nel contempo l’attenzione sui segnali provenienti dalla stagione delle trimestrali in attesa dei conti, in uscita domani, di big tech del calibro di Alphabet e Microsoft.
Questa settimana lo sguardo rimarrà focalizzato anche sulle future mosse di politica monetaria delle banche centrali, con nuove indicazioni attese dai dati sull’inflazione australiana e giapponese nonché sull’attività economica di Stati Uniti ed Europa. Nei prossimi giorni sono inoltre attese nuove dichiarazioni da parte del presidente della Fed Jerome Powell.
Sul fronte macro, intanto, la lettura preliminare di ottobre dell’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona si è attestata a -17,9 punti, leggermente al di sotto del dato finale di settembre (-17,8 punti) ma superiore al consensus (-18,2 punti).
Negli Stati Uniti l’indice Chicago Fed National Activity Index, che misura l’andamento dell’attività economica nell’area di Chicago, si è attestato a settembre a +0,02 punti, in miglioramento rispetto al valore negativo di 0,22 punti registrato ad agosto, superando anche le attese degli analisti (-0,14 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,064, mentre il dollaro/yen scende lievemente 149,8. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,5%) a 90,8 dollari e il Wti (-1,9%) a 86,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 197 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,85%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Bper Banca (+4,2%), Unicredit (+2,55%), Stellantis (+2,1%), Interpump Group (+1,75%), mentre chiudono in coda Pirelli (-3,1%), Nexi (-2,9%), Telecom (-2,6%), Inwit (-2,6%).