Prevista partenza positiva per le principali borse europee con l’attenzione che resta sul conflitto in Medio Oriente, le banche centrali e l’agenda macroeconomica.
Chiusura venerdì negativa a Wall Street con il Nasdaq a -1,5%, lo S&P500 a -1,3% e il Dow Jones a -0,9%.
Sui mercati asiatici, orfani di Hong Kong ferma per festività, Tokyo ha terminato in calo dello 0,8% e Shanghai viaggia negativa dell’1,7%.
Gli investitori restano focalizzati sull’evoluzione della guerra in corso dopo che Hamas ha rilasciato due ostaggi statunitensi e gli aiuti hanno iniziato ad arrivare attraverso il confine tra Egitto e Gaza nel fine settimana. Tuttavia, Israele ha intensificato i raid aerei in preparazione della “prossima fase” del conflitto con Hamas, avvertendo inoltre che Hezbollah rischia di trascinare il Libano in una guerra regionale più ampia.
In Cina, persistono le difficoltà del settore immobiliare mentre la fiducia si è ridotta ulteriormente dopo che Pechino ha annunciato una serie di indagini su Foxconn Technology Group, il partner più importante di Apple.
In Giappone invece i funzionari della Banca centrale stanno valutando, secondo rumour, se modificare le loro impostazioni di controllo della curva dei rendimenti nella riunione di settimana prossima.
Sempre in tema politica monetaria, Loretta Mester, presidente della Federal Reserve di Cleveland, ha affermato che la banca centrale americana è vicina alla conclusione della sua stretta se l’economia si evolve come previsto.
Questa settimana gli operatori cercheranno indizi sulle future mosse di politica monetaria a partire dai dati sull’inflazione australiana e giapponese nonché sull’attività economica di Stati Uniti ed Europa. Nei prossimi giorni occhi anche sul discorso del presidente della Fed Jerome Powell e sulle decisioni della Banca Centrale Europea.
Sul fronte macro, in uscita nel pomeriggio il Chicago Fed Nat Activity Index di settembre e la fiducia consumatori preliminare dell’Eurozona di ottobre.
Tornando a Piazza Affari, venerdì scorso l’agenzia S&P ha confermato il rating dell’Italia a BBB mantenendo stabile anche l’outlook. Inoltre, resta sotto i riflettori Telecom Italia, il cui CdA si riunirà il 3 e il 5 novembre per esaminare e deliberare sulle offerte ricevute da KKR.