Wall Street subisce un altro calo nella ultima seduta di fine ottava che porta il bilancio mensile in rosso chiudendo con tutti i listini sui minimi intraday, incapaci di reagire alla fase di ribasso che si protrae da alcune settimane.
Gli indici soffrono più la situazione macro economica interna che il contesto politico militare internazionale, per quanto sempre più complesso. La possibilità che il rendimento del Tbond superi il 5% diventa infatti sempre più reale, anche dopo le ammissioni di Powell in settimana su una possibile ulteriore stretta monetaria a dicembre.
Venerdì il Nasdaq ha chiuso a -1,5%, lo S&P 500 a -1,3%, il Dow Jones a -0,9%.
VIX in ribasso di mezzo punto percentuale a quota 21,30.
Sul mercato obbligazionario si ferma, almeno per una seduta, la risalita dei rendimenti con il Tbond che cede cinque punti base terminando al 4,92%.
Nuova fiammata delle materie prime che beneficiano anche della tensione politica internazionale, ma annullano metà dei guadagni nelle ultime ore di contrattazione.
Il petrolio cede qualche decimo di punto percentuale chiudendo poco al di sopra degli 88 dollari al barile, mentre il rame lascia sul terreno oltre un punto.
Metalli preziosi ancora sugli scudi con l’oro (+0,5%) che supera di slancio la soglia psicologica dei 2.000 dollari l’oncia, ma chiude tuttavia al di sotto di essa. Bene anche l’argento (+1,5%) che riesce a superare la prima resistenza a $23,5.
Sul mercato valutario, il dollaro si indebolisce ancora lievemente per la seconda seduta consecutiva terminando la settimana a 1,059.