Mediobanca prosegue sulla traiettoria evolutiva tracciata col Piano 2023-26 “One Brand – One Culture” fondata:
i) sullo sviluppo prioritario delle attività di Wealth Management imperniato su due progetti unici nel panorama italiano quali il modello distintivo diPrivate Investment Banking e il riposizionamento e ridenominazione di CheBanca! in Mediobanca Premier;
ii) sul differente uso del capitale del Gruppo, con crescita prioritaria delle attività a minor intensità di capitale e riduzione del capitale allocato al Corporate & Investment Banking: quest’ultimo crescerà prevalentemente nella componente commissionale grazie a nuove iniziative, all’innesto di nuove società (Arma Partners) e per la ripresa della domanda di servizi di Investment Banking con un flusso di mandati che si mantiene interessante, in un contesto che tuttavia presenta ancora incertezza;
iii) importante crescita della remunerazione degli azionisti (a 3,7 miliardi, +70% in 3 anni rispetto al Piano precedente) conseguibile grazie all’elevata generazione di capitale, al controllo di costi e rischi e all’aumento della redditività (ROTE dal 12% al 15%).
L’esercizio 2024, dopo un primo trimestre che segna il record di ricavi e utili conseguiti dal Gruppo, è confermato in solida crescita rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi beneficeranno di un margine di interesse favorito più dalla dinamica dei tassi che dei volumi e da commissioni che vedranno una raccolta netta (NNM) ragguardevole e includeranno da ottobre l’apporto positivo di Arma Partners.
L’utile netto è atteso in sviluppo dopo costi operativi previsti in crescita per le iniziative connesse al Piano, ma sempre ad indice costi/ricavi stabile, ed un costo del rischio confermato in normalizzazione a livelli pre-Covid nel credito al consumo e in area 50-55bps a livello di Gruppo.
La remunerazione degli azionisti è confermata in crescita a seguito di un payout ratio del 70% cash cui si sommerà l’esecuzione di un piano di riacquisto di azioni proprie per circa 200 milioni già autorizzato di ECB e in attesa dell’autorizzazione della Assemblea degli azionisti del prossimo 28 ottobre.
L’indice di patrimonializzazione si manterrà solidamente intorno al 15,5%.