Il Gruppo chiude il 1Q 2023-24 con risultati ai livelli massimi storici: ricavi a 863 milioni (+14% a/a), utile netto a 351 milioni (+34% a/a; +49% t/t), utili per azione a 0,41 euro (+34% a/a), ROTE 14% (+2pp a/a), RORWA 2,8% (+60bps a/a), pur in presenza di un contesto operativo condizionato da significativi eventi geo-politici, da politiche monetarie
restrittive e dall’elevata volatilità dei mercati finanziari.
I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano One Brand-One Culture, che evidenzia i seguenti target: ricavi a 3,8 miliardi, ROTE al 15%, EPS pari a 1,80 euro entro fine giugno 2026.
I ricavi si mantengono sui livelli elevati del precedente trimestre (863 milioni, +14% a/a, –
3% t/t), che tuttavia includeva alcuni elementi positivi non ricorrenti.
Il margine di interesse si fissa a 496 milioni (+25% a/a, +5% t/t rettificato) per il contributo positivo del Consumer Finance (+4% a/a, +3% t/t sostenuto da 1,9 miliardi di erogato), del WM (+28% a/a, +11% t/t) e dell’HF (tornata positiva a 53 milioni) a seguito del riprezzamento degli attivi e dell’attenta gestione del costo della raccolta.
Le commissioni si riducono a 180 milioni (-14% a/a, -4% t/t): l’andamento solido del WM non riesce a compensare la flessione del CIB condizionato dal trend negativo dell’Investment Banking e dal confronto con i primi due trimestri record dell’esercizio 2022/23.
Ricavi da trading, paria a 48 milioni, sono in linea con la media dello scorso esercizio.
In forte crescita la componente Insurance (+63% a 141 milioni), trainata dal buon andamento di Assicurazioni Generali, in particolare nel segmento danni, favorito dal rialzo dei tassi.
Il Cost/income si fissa al 40% (-2pp a/a), comprensivo dei continui investimenti in distribuzione, innovazione e talenti.
Il costo del rischio di Gruppo è contenuto a 46 bps (stabile su base trimestrale), con l’aumento del CF (da 148 a 165 bps) bilanciato dalle riprese del CIB (Corporate & Investment Banking) a seguito di rimborso di talune posizioni.
Le attività deteriorate di Gruppo sono pressoché stabili sui livelli minimi di giugno 2023 (2,6% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi, entrambe in aumento di 10bps t/t). Gli indici di copertura confermano i livelli di giugno 2023: 72% per le attività deteriorate, 1,37% per i crediti performing di Gruppo e 3,79% per i crediti performing del Consumer Finance.
La base patrimoniale si conferma elevata, con il CET1 al 15,5%, in calo di 40 bps nel
trimestre (15,9% a giugno 2023) scontando anticipatamente il piano di acquisto di azioni
proprie (0,2 miliardi, -45 bps).
Dal lato del profilo e dell’impegno ESG del Gruppo, questi risultano in costante progresso. Il Gruppo nell’ultimo trimestre, ha pubblicato il secondo report Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), definendo ulteriori due target di riduzione delle emissioni GHG, in linea con le richieste della NZBA (settori aviazione e cemento che si aggiungono ad auto e generazione di energia). Si segnala, inoltre, l’emissione di un’obbligazione SNP
sustainable per 500 milioni a settembre.
L’Agenzia di rating ESG ISS (Institutional Shareholder Services) ha incrementato il punteggio della sezione Governance nel suo quality score e l’assessment di S&P Global (CSA) ha confermato uno score per Mediobanca (58/100) ampiamente sopra la media di settore (29/100).