Mercati – Partenza sottotono per l’Europa con Milano a -0,2%

Avvio in rosso per le principali borse europee con l’attenzione che resta sull banche centrali, l’agenda macroeconomica e la earning season in un clima ancora appesantito dalle tensioni internazionali.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 27.467 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,02%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%). Resiste invece alle vendite l’Ibex35 di Madrid (+0,3%).

Ieri La Bce ha lasciato invariati i tassi al 4,50%, il primo stop dopo dieci aumenti consecutivi.

Nella conferenza stampa, la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde ha affermato che “una discussione sui tagli al costo del denaro sarebbe totalmente prematura”, aggiungendo che “ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato; inoltre perdurano le forti pressioni interne sui prezzi. Al tempo stesso, l’inflazione ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base, e gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire”.

Inoltre Lagarde ha sottolineato che la crescita economica della zona euro resterà debole quest’anno e che le prossime mosse dell’istituto continueranno a essere orientate dai dati.

Sempre in tema banche centrali, gli ultimi dati macroeconomici hanno rafforzato l’aspettativa di una pausa nei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione della prossima settimana, con gli operatori pronti anche a scommettere che la banca centrale abbia terminato la politica di aumenti del costo del denaro.

Al riguardo, gli operatori attendono in giornata la diffusione del deflatore PCE che potrebbe fornire alcuni indizi sulle prossime mosse della Fed.

Intanto, occhi anche agli sviluppi geopolitici in Medio Oriente, con l’esercito israeliano che afferma di aver ucciso il vice capo dell’intelligence di Hamas, ritenuto responsabile di aver contribuito alla pianificazione degli attacchi del 7 ottobre. Nella notte l’esercito ha effettuato anche un limitato raid di terra nel nord di Gaza.

Al centro dell’attenzione c’è anche l’incontro tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il segretario di Stato americano Antony Blinken a Washington. Nella sua visita negli Stati Uniti, Wang ha affermato che i due paesi dovrebbero avere un dialogo “approfondito” poiché devono affrontare interessi comuni e ridurre le incomprensioni.

Rimanendo oltreoceano, prosegue la stagione delle trimestrali, prevista per oggi l’uscita, tra gli altri, dei conti di Exxon Mobil.

Intanto, sul fronte macro, a ottobre l’indice che misura la fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 84 punti, in miglioramento contro le attese (82 punti) rispetto al dato di settembre (83 punti).

Sempre a ottobre, in Giappone, l’inflazione di Tokyo ha inaspettatamente accelerato per la prima volta in quattro mesi. L’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è infatti aumentato del 3,3% annuo, accelerando oltre le attese (+2,9%) rispetto al dato di settembre (+2,8%).

In giornata attesi anche i dati sulla fiducia consumatori e manifatturiera di ottobre in Italia, e dagli Usa reddito e spesa personali di settembre e il sentiment dell’Università del Michigan di ottobre.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,056 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 150,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,6%) a 89,4 dollari e il Wti (+1,7%) a 84,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 200 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,85%.

Tornando a Piazza Affari, avvio in denaro per Saipem (+2,3%), Unicredit (+1,6%), Eni (+1,2%), dopo la trimestrale, e Fineco (+1%). Arretrano invece in particolare Moncler (-5,7%) all’indomani dei ricavi 9M23, STM (-2,1%), Interpump (-1,2%) e Nexi (-1,1%).