MERCATI USA – Prosegue la fase di correzione

Ancora una seduta difficile per la gran parte degli indici ieri a Wall Street. I listini, persi infatti i principali supporti, continuano a scivolare e non riescono a rimbalzare vittime del complicato contesto internazionale e del calo dei principali titoli tecnologici che hanno sostenuto per mesi il rally del mercato azionario domestico.

Anche ieri Tesla, Nvidia, Meta e Microsoft hanno perso oltre il tre percento; Google, Apple e AMD circa il due e mezzo.

Il bilancio finale registra ancora il Nasdaq (-1,8%) come il listino più penalizzato, seguito dallo S&P500 (-1,2%) e dal Dow Jones (-0,8%). In controtendenza solo il Russell 2000 (+0,3%). Tutti gli indici chiudono comunque piuttosto vicini ai minimi intraday, mentre lo S&P500 è ormai in territorio di correzione avendo perso quasi il 10% rispetto ai massimi stagionali del 27 luglio.

VIX in rialzo del due e mezzo per cento a quota a 20,7.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti calano bruscamente con il Tbond che cede dieci punti base chiudendo al 4,85%.

Giornata nervosa per la gran parte delle materie prime. Il petrolio petrolio cede quasi due punti percentuali terminando a 83,5 dollari al barile, ribaltando una precedente apertura positiva.

Seduta ancora di consolidamento invece per i metalli preziosi con l’oro che chiude invariato annullando il secondo tentativo di chiudere al di sopra della soglia psicologica dei 2.000 dollari l’oncia, mentre l’argento lascia sul terreno quasi un punto percentuale cancellando anch’esso una partenza sprint.

Sul mercato valutario, il dollaro chiude invariato rispetto alla moneta unica risalendo a 1,054. Il biglietto verde conferma invece lo sfondamento al rialzo della soglia psicologica di quota 150 nei confronti dello yen giapponese.