Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura perlopiù debole di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,2 e l’1,4%, Hong Kong oscilla a -0,1%, peggio il Giappone con Nikkei e Topix entrambi in calo dell’1%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -1,1%, lo S&P500 a -0,5% e il Nasdaq a +0,4%.
L’attenzione resta concentrata sulla politica monetaria in attesa delle indicazioni che emergeranno dalle riunioni di Bank of Japan, Federal Reserve e Bank of England di questa settimana.
Occhi anche sugli Usa dove mercoledì il Dipartimento del Tesoro svelerà il suo piano trimestrale di vendita di obbligazioni, un annuncio che potrebbe determinare se i rendimenti dei titoli a 10 anni potranno continuare a salire dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 16 anni nei giorni scorsi.
Da monitorare anche la fitta agenda macroeconomica di questa settimana e che culminerà venerdì con il Job report statunitense.
Sull’equity, il titolo della cinese Evergrande crolla del 9% a Hong Kong dopo che il tribunale ha rinviato l’udienza di liquidazione dal 30 ottobre al 4 dicembre, con lo sviluppatore immobiliare che dovrà, entro cinque settimane, sistemare la propria posizione patrimoniale.
Sullo sfondo persistono i timori legati alla guerra in Medio Oriente dopo che nel nord della Striscia di Gaza l’esercito israeliano, con tank e truppe di terra, continua a colpire Hamas e gli scontri sono violenti.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,056 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 149,4. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-1%) a 88,3 dollari e il Wti (-1,3%) a 84,4 dollari al barile.