I principali listini continentali rallentano complessivamente nel pomeriggio mentre Wall Street procede in rialzo.
A Milano, il Ftse Mib rallenta con un +0,1% a 27.326 punti, cauto come il Cac 40 di Parigi (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e il Dax di Francoforte (+0,2%). Prosegue tonico invece l’Ibex35 di Madrid (+1,2%). Oltreoceano il Dow Jones sale dell’1,1%, il Nasdaq e lo S&P500 dello 0,8%.
Gli investitori continuano a monitorare i segnali provenienti da più fronti in attesa, nei prossimi giorni, delle indicazioni che emergeranno dalle riunioni di Bank of Japan, Federal Reserve e Bank of England.
Sguardo anche sugli Usa dove mercoledì il Dipartimento del Tesoro svelerà il suo piano trimestrale di vendita di obbligazioni, un annuncio che potrebbe determinare se i rendimenti dei titoli a 10 anni potranno continuare a salire dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 16 anni nei giorni scorsi.
Da monitorare anche la fitta agenda macroeconomica di questa settimana e che culminerà venerdì con il Job report statunitense.
Nel frattempo, a ottobre l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas si è attestato a -19,2 punti, dopo i -18,1 punti di settembre e al di sotto delle attese degli analisti che stimavano un valore di -16 punti.
La lettura preliminare di ottobre dell’indice dei prezzi al consumo tedesco è stabile su base mensile, al di sotto rispetto al +0,3% del mese precedente e del +0,2% del consensus. Il dato su base annua evidenzia una crescita del 3,8%, in rallentamento più le attese (+4%) rispetto al +4,5% di settembre.
Sempre in Germania, nel 3Q 2023 il Pil destagionalizzato preliminare ha riportato un calo dello 0,1% su base trimestrale, rispetto al -0,2% atteso. La rilevazione finale del secondo trimestre 2023 evidenziava un aumento dello 0,1% (rivisto da 0,0%). Su base annua e non destagionalizzata, il Pil ha segnato un calo dello 0,8%, rispetto al -1,0% atteso e dopo il -0,4% del secondo trimestre (rivisto da -0,6%).
A ottobre, la fiducia dei consumatori finale nell’Eurozona si è attestata a -17,9 punti, confermando la rilevazione preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,062 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 148,9. Tra le materie prime, si intensificano le vendite sul petrolio con il Brent (-3%) a 86,6 dollari e il Wti (-3,4%) a 82,6 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Mediobanca (+4%), seguita da Saipem (+3,4%) e MPS (+3,3%) mentre crolla Stm (-5,6%) con l’intero comparto dei chip appesantito dalle prospettive peggiori delle attese della statunitense On Semiconductor (-19%). In rosso anche Stellantis (-1,7%) e CNH (-1,5%).