Ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un +1,5% rispetto alla parità del corrispondente europeo e al +1,5% del Ftse Mib.
Gli eurolistini hanno chiuso misti, mentre Wall Street procedeva cauta, con l’attenzione rivolta in particolare alla Fed e all’agenda macroeconomica. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è salito a 191 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,72%.
Tra le Large Cap, Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha terminato le contrattazioni a +3,7%, Intesa Sanpaolo a +2,3%, Banca Monte dei Paschi di Siena a +2,2%, Banco Bpm a +2,1%, Mediobanca a +2,0% e UniCredit a +0,6%.
Intesa Sanpaolo ha rafforzato la propria presenza nel Centro-Est Europa con l’acquisizione della rumena First Bank dal fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co.
Il Cda di Mediobanca ha nominato i comitati endoconsiliari, tutti costituiti da consiglieri indipendenti sulla base delle dichiarazioni da essi rilasciate (fatta eccezione per Renato Pagliaro quale membro del Comitato Nomine, per Alberto Nagel quale Presidente del Comitato di Sostenibilità e per Francesco Saverio Vinci quale membro del Comitato ex
art. 18, comma 4 dello Statuto.
Tra le Mid Cap, Banca Popolare di Sondrio ha chiuso a +2,4% e Credito Emiliano a +1,5%.
Infine, tra le Small, Banco di Desio e Brianza ha registrato un +1,9% e Banca Profilo una sostanziale stabilità.