Fidia – Prevede risultato netto negativo nel 2023 dopo revisione del piano industriale

Il Cda di Fidia ha esaminato e aggiornato il piano industriale approvato il data 17 marzo/12 maggio 2023 (Piano Industriale), limitatamente ai dati economici e patrimoniali attesi per l’esercizio 2023 e, limitatamente a quelli patrimoniali, anche per l’esercizio 2024.

L’aggiornamento del piano industriale, tenuti fermi l’orizzonte temporale, gli obiettivi economici e finanziari e le linee strategiche del Gruppo già indicate, ha tenuto conto anche della pubblicazione della relazione semestrale al 30 giugno 2023 e della situazione patrimoniale e finanziaria della capogruppo al 30 settembre 2023, in vista
dell’assemblea convocata per il 14/15 novembre 2023.

Per quanto riguarda i ricavi, il Piano Industriale Aggiornato prevede per il 2023 una limitata riduzione degli stessi da 30,1 milioni a circa 29 milioni, che a livello di valore aggiunto comporta una riduzione di 148mila euro rispetto al dato originariamente previsto.

L’aggiornamento più significativo riguarda la stima dell’EBITDA del 2023, che era stato
previsto pari a 2,1 milioni (+4,7 milioni rispetto al 2022) e che il Piano Industriale Aggiornato prevede, invece, pari circa 1 milione (+3,6 milioni rispetto al 2022), principalmente ascrivibile ai maggiori costi fissi registrati.

L’aggiornamento dell’EBITDA atteso per il 2023 ha comportato una revisione anche del dato
atteso relativo al risultato netto 2023, che da positivo (83 mila euro) è atteso invece negativo per 574 mila euro.
 

Relativamente allo stato patrimoniale atteso al 31 dicembre 2023, il Piano Industriale Aggiornato evidenzia la variazione di capitale circolante netto legata ad una normalizzazione delle dinamiche in termini di rapporti con clienti e fornitori, che congiuntamente ad una diminuzione del magazzino dovrebbe permettere un miglior utilizzo delle disponibilità di capitale circolante e un miglioramento dell’indebitamento finanziario netto.

Inoltre, il Piano Industriale Aggiornato riporta una diminuzione del Patrimonio Netto atteso, dovuta principalmente alla mancata conversione delle Obbligazioni secondo la tempistica ipotizzata, alla creazione della riserva derivante dalla valorizzazione del derivato intrinseco dei Warrant, nonché all’imputazione del risultato netto atteso per l’esercizio 2023.