Attesa partenza in modesto rialzo per le principali borse europee con lo sguardo rivolto soprattutto alla Fed e all’agenda macroeconomica.
Chiusura ieri positiva a Wall Street con lo S&P500 a +0,6%, il Nasdaq a +0,5% e il Dow Jones a +0,4%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +2,4%, Shanghai viaggia +0,1% e Hong Kong a -0,1%.
Occhi stasera sulla Federal Reserve e sulla successiva conferenza stampa del presidente Powell con i mercati che prevedono che l’istituto lascerà ancora i tassi di interesse nella fascia tra il 5,25% e il 5,5%, dopo la pausa di settembre.
Atteso per oggi anche l’annuncio da parte del Dipartimento del Tesoro statunitense che svelerà il suo piano trimestrale di vendita di obbligazioni, un annuncio che potrebbe determinare se i rendimenti dei titoli a 10 anni potranno continuare a salire dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 16 anni nei giorni scorsi.
In Giappone la banca centrale ha annunciato operazioni non programmate di acquisto di bond mentre gli investitori stanno ancora metabolizzando la decisione dell’istituto di adottare un approccio più flessibile per controllare i rendimenti sui titoli di stato a 10 anni.
La Bank of Japan ha alzato tutte le sue previsioni sull’inflazione ma lasciato i tassi di interesse negativi sottolineando la necessità di mantenere una politica accomodante in attesa di ulteriori segnali di crescita sostenibile dei salari e dei prezzi.
Intanto, il principale funzionario in campo valutario del Giappone, Masato Kanda, ha affermato che le autorità stanno osservando alcuni movimenti che non sono in linea con i fondamentali e sono pronte a intervenire se necessario.
Sullo sfondo continuano a pesare le tensioni internazionali con l’attacco di Israele nella notte a sud di Gaza che ha causato almeno 5 vittime e decine di feriti.
Dall’agenda macroeconomica, che culminerà venerdì con il job report Usa, focus sul PMI manifatturiero finale di ottobre del Regno Unito e, negli Usa, su richieste mutui MBA, stima ADP Employment Change di ottobre, PMI manifatturiero finale e ISM manifatturiero.
Nel frattempo, il dato finale di settembre del PMI manifatturiero della Jibun Bank si è attestato a 48,7 punti, al di sopra dei 48,5 punti della rilevazione preliminare.
A ottobre l’indice Pmi manifatturiero della Cina stilato da Caixin si è attestato a 49,5 punti, in peggioramento oltre le attese (50,8) rispetto al dato di settembre (50,6 punti).