I futures sull’azionario americano oscillano tra +0,5% e +1,1%, preannunciando un avvio in denaro a Wall Street all’indomani della decisione della Fed.
Chiusura ieri positiva per i principali indici oltreoceano, con il Nasdaq in rialzo dell’1,6%, seguito dallo S&P 500 a +1,1% e dal Dow Jones a +0,7%.
Come ampiamente previsto, la Fed ha deciso di mantenere i tassi d’interesse invariati nell’intervallo 5,25-5,50%, ovvero ai massi degli ultimi 22 anni. Nella conferenza stampa a valle del meeting FOMC, Powell ha lasciata aperta la possibilità di un nuovo incremento dei tassi, segnalando al contempo che i rialzi recenti dei rendimenti sui Treasury a lunga scadenza riducono l’urgenza di nuove strette.
Powell ha ribadito che la Fed procederà “con cautela, riunione dopo riunione”, in considerazione dei “dati e dell’outlook economico”, alla luce di una espansione dell’economia Usa che è stata “superiore alle attese”. Powell ha ribadito che la strada verso il target d’inflazione al 2% è “ancora molto lunga”, sebbene gli ultimi dati degli Stati Uniti abbiano visto un tasso sceso dal 9,1% di giugno 2022 al 3,7% dell’ultimo dato disponibile di settembre.
Dall’agenda macro di oggi, in attesa del Job report di domani, le nuove richieste di disoccupazione nella settimana al 28 ottobre sono risultate pari a 217mila, al di sopra delle attese (210mila) e del dato della settimana precedente (212mila, rivisto da 210mila).
Attesi oggi anche il dato di settembre sugli ordini di fabbrica negli Stati Uniti e la rilevazione finale per lo stesso mese sugli ordini di beni durevoli.
