Intesa SP – Risultato corrente lordo a 10,1 mld (+67%) nei 9M 2023, atteso utile netto FY 2023 a oltre 7,5 mld

Il conto economico consolidato dei primi nove mesi 2023 registra interessi netti pari a 10.651 milioni, in aumento del 65,5% rispetto ai primi nove mesi 2022.

Le commissioni nette sono pari a 6.448 milioni, in diminuzione del 3,7%: in dettaglio, si registra una diminuzione del 2,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel
cui ambito si registra un calo del 7,7% per la componente relativa al risparmio gestito
(commissioni di performance pari a un milione di euro nei primi nove mesi 2023 e a 20 milioni nei primi nove mesi 2022) e dell’ 1,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi e un aumento del 12% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.275 milioni rispetto a 1.280 milioni dei
primi nove mesi 2022.

I proventi operativi netti sono pari a 18.765 milioni, in aumento del 19% rispetto ai primi nove mesi 2022.

I costi operativi aumentano dello 0,7% a 7.861 milioni, a seguito di un aumento dell’1,9% per le spese amministrative e del 4,6% degli ammortamenti e di una diminuzione dello 0,5% per le spese del personale.

Il risultato della gestione operativa si fissa a 10.904 milioni, mettendo a segno un progresso del 36,8%. Il cost/income ratio nei primi nove mesi 2023 è pari al 41,9%, rispetto al 49,5% dei primi nove mesi 2022.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 913 milioni (comprendenti circa 170
milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 1.928 milioni dei primi nove mesi 2022 (che includevano 1.289 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).

Il risultato corrente lordo è pari a 10.072 milioni, rispetto a 6.032 milioni dei primi nove
mesi 2022.

Il risultato netto consolidato è pari a 6.122 milioni, dopo la contabilizzazione di:
– imposte sul reddito per 3.150 milioni;
– oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 142 milioni;
– effetti economici negativi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte) per 126 milioni;
– tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 503 milioni.

Il risultato netto pari a 6.122 milioni si confronta con 3.303 milioni nei primi nove mesi 2022 (+85,3%).

Per il FY 2023 l’utile netto è atteso a oltre  7,5 miliardi e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025.

Dal lato patrimoniale, le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.243 miliardi di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2022. Al loro interno, la raccolta
diretta bancaria ammonta a 558 miliardi, in aumento del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2022 e la raccolta diretta assicurativa è pari a 168 miliardi, in diminuzione del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2022.

La raccolta indiretta ammonta a 684 miliardi, in aumento del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2022 .

L’ammontare di risparmio gestito è pari a 429 miliardi, in diminuzione dello 0,4% rispetto a fine anno 2022; la nuova produzione vita nei primi nove mesi 2023 ammonta a 12,1 miliardi. La raccolta amministrata è pari a 255 miliardi, in crescita del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2022.

I finanziamenti verso la clientela sono pari a 434 miliardi, in diminuzione del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2022 (in diminuzione dell’ 1% rispetto al secondo trimestre 2023). Il
complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 5.207 milioni, in diminuzione del 5,3% rispetto al 31 dicembre 2022. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.218 milioni di euro rispetto ai 1.131 milioni del 31 dicembre 2022, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,3% anche al 31 dicembre 2022), e un grado di copertura al 68,7% (69,2% a fine 2022).

I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2023 – calcolati applicando i criteri a regime e
deducendo dal capitale circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei primi nove mesi – risultano pari a:
– 13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,5% a fine 2022),
– 16,2% per il Tier 1 ratio (16% a fine 2022),
– 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2022).

Il leverage ratio al 30 settembre 2023 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,7% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.