Avvio in frazionale rialzo per le principali borse europee nel giorno del job report statunitense.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 28.617 punti, sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), l’Ibex35 di Madrid (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%).
Cresce l’attesa per il report sul lavoro americano che verrà diffuso oggi pomeriggio e che dovrebbe fornire ulteriori segnali sulle prossime mosse della Federal Reserve nella prospettiva che il suo ciclo di strette monetarie si stia per concludere.
Mercoledì il FOMC, braccio operativo della banca centrale americana, ha lasciato invariato il costo del denaro per la seconda volta consecutiva al 5,25-5,5% ovvero ai massimi degli ultimi 22 anni.
Powell ha spiegato come i funzionari non siano sicuri che la loro politica sia sufficientemente restrittiva sottolineando che il FOMC non sta pensando in questo momento a un taglio dei tassi e che non sono state prese decisioni riguardo alle prossime riunioni.
Dopo la Fed e la Bce, ieri anche la Bank of England, non ha ritoccato il costo del denaro con il Bank Rate al 5,25%, segnalando tuttavia la necessità di ulteriori inasprimenti in caso di pressioni inflazionistiche più persistenti.
Dall’agenda macroeconomica, da monitorare anche i dati sulla disoccupazione italiana di settembre; il PMI servizi e composito finale di ottobre del Regno Unito, la disoccupazione di settembre dell’Eurozona e il PMI servizi e composito Usa finale di ottobre.
A settembre la produzione industriale della Francia è scesa dello 0,5% su base mensile, a fronte della stabilità stimata dagli analisti, dopo il -0,1% di agosto (rivisto da -0,3%). Su base annua, la produzione industriale segna una flessione dello 0,1% rispetto al 0,0% del consensus e al -0,3% del mese precedente (rivisto da -0,5%).
In Cina, a ottobre il Pmi composito è sceso a 50 punti dai 50,9 delle rilevazione precedente. L’indicatore relativo al settore dei servizi è invece salito da 50,2 a 50,4 punti, rispetto ai 51,0 delle attese.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,063 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 87,3 dollari e il Wti (+0,7%) a 83 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, scatta Nexi (+6%) dopo nuovi rumour sull’interesse da parte di Silver Lake. Seguono Mps (+2,9%) e Bper (+1,6%). Arretrano invece Tenaris (-0,9%), Moncler (-0,8%) e Iveco (-0,5%).