Le borse europee migliorano complessivamente nel pomeriggio con l’andamento positivo di Wall Street in scia al job report Usa.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 28.700 punti, seguito dal Dax di Francoforte (+0,5%), l’Ibex35 di Madrid (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Sotto la parità invece il Ftse 100 di Londra (-0,5%). Oltreoceano il Nasdaq è in rialzo dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,5%.
I mercati hanno accolto con favore i segnali di indebolimento del mercato del lavoro statunitense che rafforzano non solo l’aspettativa che la Federal Reserve abbia ormai concluso il suo ciclo di strette monetarie ma anche la fiducia che l’istituto possa iniziare a tagliare il costo del denaro già nel giugno 2024.
In particolare, la crescita occupazionale si è attenuata a ottobre e il tasso di disoccupazione è salito ai massimi degli ultimi due anni al 3,9%, segnando un passo indietro rispetto al ritmo sostenuto delle assunzioni di questa estate.
Il mese scorso l’occupazione non agricola è aumentata di 150.000 unità, al di sotto delle 180mila unità del consensus e in netto rallentamento rispetto all’incremento di 297mila unità di settembre (rivisto da 336mila). In rallentamento anche la crescita dei salari.
Sempre dall’agenda macroeconomica odierna, a ottobre il Pmi Servizi finale degli Stati Uniti si è attestato a 50,6 punti, al di sotto del dato preliminare e del consensus, entrambi a 50,9 punti. A settembre il dato finale era pari a 50,1 punti.
L’indice finale Pmi Composito si è attestato a 50,7 punti, inferiore al consensus e alla lettura preliminare (51 punti). Il dato di settembre era pari a 50,2 punti.
Nel Vecchio Continente, a settembre il tasso di disoccupazione dell’Eurozona è stato pari al 6,5%, leggermente al di sopra delle attese degli analisti e della rilevazione del mese precedente, entrambi al 6,4%.
Nello stesso mese, in Italia il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,4%, in linea con il consensus ma in leggero aumento rispetto al 7,3% di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro balza a 1,07 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen crolla a 149,7. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-1%) a 86 dollari e il Wti (-1,1%) a 81,6 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, prosegue il rally di Nexi (+6,5%) in scia ai rumour secondo cui Silver Lake ha assunto Morgan Stanley per valutare un’offerta verso la società di pagamenti. Seguono Diasorin (+3,8%), nel giorno dei conti, e Finecobank (+3,5%). Arretrano invece i petroliferi Eni (-2,4%), Tenaris (-1,5%) e Saipem (-1%).