Gli eurolistini chiudono deboli, mentre Wall Street procede cauta, con l’attenzione rivolta in particolare alle banche centrali e all’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.593 punti (-0,3%), in calo come l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il CAC 40 di Parigi (-0,5%) e il DAX di Francoforte (-0,4%). Chiude invariato il Ftse 100 di Londra (0,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 e il Dow Jones lo 0,1%.
Gli operatori restano fiduciosi sul fatto che la Fed e la Bce possano iniziare a ridurre i tassi di interesse già dal prossimo anno.
Visti i segnali di allentamento del mercato del lavoro americano, gli operatori si attendono ora che il primo taglio al costo del denaro da parte della Fed potrebbe avvenire già nel giugno 2024.
Ulteriori segnali potrebbero arrivare nei prossimi giorni dai nuovi interventi di Jerome Powell, Christine Lagarde nonché da altri policy marker, oltre che dall’agenda macroeconomica.
A ottobre, intanto, la lettura finale dell’indice PMI servizi dell’Eurozona si è attestata a 47,8 punti, in linea con il consensus e la rilevazione preliminare. Il PMI composito si è fissato a 46,5 punti anche in questo caso confermando il dato preliminare e le attese.
In particolare, in Italia il PMI servizi è sceso a 47,7 punti dai 49,9 punti del mese precedente, risultando inoltre inferiore alla stima degli analisti (48,5 punti), mentre il PMI Composito si è attestato a 47 punti, al di sotto dei 49,2 punti di settembre e ai 47,7 punti del consensus.
In Germania, invece, la lettura finale del Pmi Servizi si è attestata a 48,2 punti, al di sopra della lettura preliminare e delle attese (48,0 punti), mentre l’indice composito ha riportato un valore finale di 45,9 punti, appena sopra i 45,8 punti del preliminare e del consensus.
Rimanendo in Germania, a settembre gli ordini di fabbrica hanno registrato un aumento su base mensile dello 0,2%, contro il -1,5% delle attese e dopo il +1,9% di agosto.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,075, il dollaro/yen a 149,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 86,0 dollari e il Wti (+1,5%) a 81,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 183 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,57%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Tenaris (+2,4%), Bper Banca (+1,2%), Ferrari (+1,0%), Prysmian (+0,8%). Chiudono in coda Diasorin (-3,8%), TIM (-3,3%) dopo l’approvazione da parte del Cda dell’offerta vincolante di KKR per NetCo, Nexi (-2,8%), Iveco (-2,1%).