Mercati asiatici – Dominati dalla debolezza con Giappone e Hong Kong in calo

Seduta dominata dalla debolezza per i principali listini asiatici dopo la chiusura in frazionale rialzo di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen scambiano in parità e a +0,1%. Giù invece Hong Kong (-1,6%) e il Giappone con Nikkei a -1,3% e Topix a -1,2%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha chiuso a +0,3%, lo S&P500 a +0,2% e il Dow Jones a +0,1%.

Sul sentiment tornano a pesare nuovi dubbi sulla conclusione, nei prossimi mesi, della politica restrittiva da parte della Federal Reserve.

Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha intanto affermato che è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione, nonostante i segnali positivi di un allentamento della pressione sui prezzi. Nuove indicazioni potrebbero arrivare nei prossimi giorni dagli interventi di Jerome Powell e di una serie di altri funzionari della banca centrale americana.

Sempre in tema politica monetaria, l’istituto australiano ha aumentato, in linea con le attese, il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,35% dopo averlo lasciato al 4,1% nelle ultime quattro riunioni. I funzionari prevedono un aumento del rischio che l’inflazione rimanga elevata più a lungo, aggiungendo che prenderanno in considerazione ulteriori dati per determinare se sia necessario un ulteriore inasprimento.

Sul fronte macroeconomico, pesano i dati cinesi con un calo delle esportazioni a ottobre del 6,4% a fronte di un -3,5% del consensus e del precedente -6,2%, segnalando la fragile ripresa economica del Paese asiatico. Le importazioni sono invece aumentate del 3% rispetto a un -5% stimato, dopo il precedente -6,3% (rivisto da -6,2%).

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,07 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 150,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,1%) a 84,3 dollari e il Wti (-1,1%) a 79,9 dollari al barile.