Le borse europee proseguono incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib è invariato a 28.588 punti, cauto come il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,1%), l’Ibex35 di Madrid (0,0%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Gli investitori stanno metabolizzando le parole del presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, secondo cui è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione, nonostante i segnali positivi di un allentamento della pressione sui prezzi, aggiungendo che un’eccessiva stretta monetaria è preferibile rispetto a fare troppo poco.
Parole che hanno smorzato le speranze di rapidi tagli dei tassi di interesse da parte della banca centrale statunitense. Nuove indicazioni sono attese nei prossimi giorni dagli interventi di Jerome Powell e di una serie di altri funzionari dell’istituto.
Sempre in tema politica monetaria, la Reserve Bank australiana ha aumentato, in linea con le attese, il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,35% dopo averlo lasciato al 4,1% nelle ultime quattro riunioni. I funzionari prevedono un aumento del rischio che l’inflazione rimanga elevata più a lungo, aggiungendo che prenderanno in considerazione ulteriori dati per determinare se sia necessario un nuovo inasprimento.
Dall’agenda macroeconomica, a settembre, i prezzi alla produzione dell’Eurozona sono aumentati su base mensile dello 0,5%, in rallentamento tuttavia, in linea con le attese, dal +0,7% (rivisto da +0,6%) di agosto. Su base annua, l’indice è sceso del 12,4%, a fronte del -11,5% del mese precedente e del -12,5% del consensus.
Nello stesso mese la Germania ha registrato un calo della produzione industriale dell’1,4% m/m, rispetto al -0,1% del consensus e del mese precedente (rivisto da -0,2%). Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 3,7%, a fronte del -2,7% delle attese e del -1,9% di agosto (rivisto da -2,0%).
Nel pomeriggio, occhi sulla bilancia commerciale Usa di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,068 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene a 150,4. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,8%) a 83,6 dollari e il Wti (-1,7%) a 79,4 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Nexi (+3,2%), seguita da CNH (+2,6%) che ha annunciato l’avvio del delisting da Piazza Affari per rimanere quotata solo al Nyse e un buy back fino a 1 miliardo di dollari, e Diasorin (+1,4%). Arretrano in particolare Tenaris (-2,2%), Saipem (-1,7%) ed Eni (-1,5%).