Al 30 settembre 2023 il margine di interesse si è attestato a 668,4 milioni, in aumento del 40,1% su base annua.
Per quanto attiene allo spread commerciale è proseguito il trend favorevole sulla scia del significativo rialzo dei tassi di interesse di mercato. In importante miglioramento anche il flusso cedolare riveniente dal portafoglio di proprietà pure grazie all’elevata incidenza dei titoli a tasso variabile che hanno ulteriormente beneficiato dell’incremento dei tassi a cui sono indicizzati.
Elementi che hanno più che controbilanciato la marginalità negativa del canale interbancario in gran parte dovuta al costo delle operazioni di rifinanziamento in essere con la BCE.
Le commissioni nette da servizi hanno cifrato 290,1 milioni, mostrando un aumento del 5% vs il periodo di confronto.
Il risultato dell’attività finanziaria è stato positivo per 84,2 milioni, rispetto ai 51,5
milioni consuntivati nel periodo di confronto.
I dividendi incassati ammontano a 4,6 milioni, in calo da 6,1 milioni del 30 settembre 2022.
Il risultato dell’attività di negoziazione è stato pari a 76,3 milioni rispetto ai 4,5 milioni del
periodo di confronto. Gli utili da cessione o riacquisto, pari a 3,3 milioni, si confrontano con i 40,9 milioni del settembre 2022.
Il margine d’intermediazione si è fissato a 1.045,6 milioni (+43% a/a).
Le rettifiche di valore nette si sono attestate a 100,1 milioni (-3,6% a/a). L’aggregato include anche l’incremento di overlays manageriali, che ricomprendono anche componenti di rischio ESG, ora complessivamente pari a circa 120 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di fine giugno.
Il rapporto tra le rettifiche di valore nette (100,1 milioni) e i finanziamenti netti verso
clientela (32.676 milioni) – costo del credito – risulta quindi pari allo 0,41% rispetto allo 0,51% a fine dicembre 2022.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 523,7 milioni (+112,8% a/a).
Gli oneri per la stabilizzazione del sistema bancario hanno cifrato 40,8 milioni (-5,1%).
La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo
positivo di 24,2 milioni rispetto ai 14,6 milioni del periodo di confronto, in prevalenza determinati dal positivo contributo di Arca Fondi SGR e Arca Vita.
L’utile netto si è fissato a 348,6 milioni (+130,4% a/a).
Il ROE è pari al 14,1% e, a fine anno 2023, è atteso pari in area 14%.
La raccolta diretta da clientela risulta pari a 39.647 milioni, (-5,1% rispetto a fine
2022) e continua a risentire in particolare della contrazione della raccolta a vista che tuttavia, con riferimento alla componente retail, è stata totalmente riposizionata su altre forme tecniche (prestiti obbligazionari e depositi vincolati) offerte dalla banca.
La raccolta indiretta, pari a 42.766 milioni, si incrementa rispetto ai 39.059 milioni di fine 2022 (+9,5%). Il risparmio amministrato cifra 35.943 milioni (+10% rispetto a fine anno 2022). Il risparmio gestito, in un contesto di mercato negativo quanto a raccolta netta evidenzia l’attenzione della banca sul fronte dell’allocazione del risparmio della propria clientela.
La raccolta assicurativa ammonta a 2.040 milioni rispetto a 1.958 milioni al 31 dicembre 2022 (+4,2%), con una raccolta netta anch’essa positiva.
I crediti deteriorati netti cifrano 549 milioni, in calo rispetto a 609 milioni del 31 dicembre 2022 (-9,9%). L’incidenza degli stessi sul totale finanziamenti netti risulta pari all’1,7%, in linea con il dato di fine 2022. I livelli di copertura si confermano particolarmente elevati; quello riferito al totale delle posizioni deteriorate si posiziona al 61,9% dal 58,3% di fine 2022.
I coefficienti patrimoniali ai fini regolamentari al 30 settembre 2023, calcolati sulla
base dei fondi propri di vigilanza, sono risultati pari a:
• CET1 ratio: 16,3% (phased‐in), 16,2% (fully phased);
• Tier1 ratio: 16,3% (phased‐in), 16,2% (fully phased);
• Total Capital ratio: 18,8% (phased‐in), 18,7% (fully phased).
Il Leverage Ratio al 30 settembre 2023 è pari, applicando i criteri transitori in vigore (phased-in), al 5,68% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al 5,64%.
L’MREL Ratio mantiene un significativo eccesso rispetto al requisito regolamentare, attestandosi al 31,8% dal 28,6% di fine 2022, pure grazie all’emissione del Senior
Preferred bond pari a 500 milioni finalizzata nel mese di settembre.