Ariston ha archiviato i primi nove mesi del 2023 con ricavi in crescita del 32,6% a 2,29 miliardi, grazie al +35,6% a 2,15 miliardi nella divisione Comfort Termico, notevolmente supportata dalla crescente domanda di sistemi di riscaldamento sostenibili in Germania e alcuni mercati vicini.
L’EBITDA adjusted è stato pari a 307 milioni, con una crescita del 52,3% rispetto ai nove mesi dell’anno precedente e con un incremento del margine sui ricavi netti dall’11,7% al 13,4%.
L’EBIT adjusted si è attestato a 227 milioni, in crescita del 62,8%. Il corrispondente margine sui ricavi netti è passato dall’8,1% al 9,9% grazie alla normalizzazione di alcuni fattori di produzione (logistica, energia, materie prime), un mix geografico favorevole e al mantenimento della politica dei prezzi.
L’Utile ante imposte è ammontato a 206,1 milioni, con un aumento del 68,9% rispetto ai 122,0 milioni nei 9M 2022.
Il Free Cash Flow è stato negativo per 31 milioni (-62 milioni al 30 settembre 2022). Il miglioramento è associato al maggiore EBITDA, parzialmente compensato da un maggiore assorbimento del capitale circolante e da maggiori investimenti.
Infine, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2023 si è attestato a 704,1 milioni, rispetto alla posizione finanziaria netta positiva (cassa) pari a 60,2 milioni di fine 2022, a causa del flusso di cassa negativo, del pagamento dei dividendi e soprattutto dell’uscita di cassa legata all’acquisizione di Wolf-Brink.