Nei primi nove mesi del 2023 i ricavi del Gruppo Hera sono stati pari a 10.955 milioni, a fronte di 14.320,1 milioni dell’equivalente periodo 2022 (-23,5%), principalmente per il calo dei prezzi delle commodities energetiche e per i minori volumi di gas venduti riconducibili al clima particolarmente mite registrato nella prima parte dell’anno.
In aumento, invece, i ricavi derivanti dai maggiori volumi venduti di energia elettrica, grazie alle azioni di sviluppo commerciale, alle gare Consip e all’aggiudicazione dei lotti in salvaguardia e del servizio a tutele graduali, il fatturato dei servizi energia, in cui permangono le opportunità legate agli incentivi di efficienza energetica negli edifici abitativi e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti, e i ricavi del settore ambiente, in particolare per effetto delle acquisizioni nel mercato industria.
L’EBITDA adjusted sale del 15,1% a 1.006,8 milioni. Tale incremento è riconducibile soprattutto al contributo complessivo delle aree energy per 111,8 milioni e alle buone performance dell’area ambiente, in crescita di 11,8 milioni. Si segnala, inoltre, l’apporto del ciclo idrico integrato per 3,5 milioni e degli altri servizi per 4,8 milioni.
L’EBIT adjusted migliora del 15,5% a 504,6 milioni, a valle di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni saliti del 14,7% a 502,2 milioni.
L’utile netto adjusted sale del 7,5% a 267,1 milioni, con un tax rate in calo al 26,8%. L’utile netto di pertinenza degli Azionisti adjusted del Gruppo si attesta a 235,5 milioni, in crescita del 10% rispetto ai 214,1 milioni al 30 settembre 2022.
Nel periodo il Gruppo Hera ha realizzato investimenti netti e acquisizioni societarie in aumento del 18,7% a 593 milioni. Gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, sono pari a 514 milioni (+10,9%) e si riferiscono soprattutto a interventi di sviluppo su impianti, reti e infrastrutture, e adeguamenti normativi che riguardano in particolare la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.
Il valore complessivo dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo risulta pari a 4.148,9 milioni, in calo di 100,9 milioni rispetto al valore al 31 dicembre 2022, assorbendo completamente la distribuzione dei dividendi di giugno, la significativa crescita degli investimenti rispetto al 2022 e le operazioni di acquisizione portate a termine nel 2023.
Questa riduzione è riconducibile prevalentemente alla significativa cassa generata dalla gestione operativa nei primi nove mesi del 2023 e ai benefici sul capitale circolante netto derivanti dalla riduzione del valore degli stoccaggi gas e al mutato scenario dei prezzi dell’energia rispetto ai riferimenti dello scorso anno. Come conseguenza, il rapporto debito netto/EBITDA adjusted si riduce a 2,91x, ritornando ben al di sotto della soglia di riferimento del 3x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility.
In miglioramento anche il ritorno sul capitale investito e sul capitale proprio, con il ROI che dal 7,7% del 30 settembre 2022 sale al 9% e il ROE che passa dal 9% al 10,6%.