Prevista partenza sotto la parità per le principali borse europee in attesa di nuove indicazioni dalla Federal Reserve e dall’agenda macroeconomica.
Chiusura ieri positiva a Wall Street con il Nasdaq a +0,9%, lo S&P500 a +0,3% e il Dow Jones a +0,2%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,3%, debole come Hong Kong (-0,3%) e Shanghai (-0,2%).
L’attenzione resta concentrata sui discorsi dei policy maker della banca centrale americana tra cui quelli del numero uno della Fed di New York John Williams e quello del presidente Jerome Powell.
Gli investitori stanno intanto ancora metabolizzando le parole del governatore della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, secondo cui è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione, aggiungendo che un’eccessiva stretta monetaria è preferibile rispetto a fare troppo poco.
Il numero uno della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha affermato che è ancora possibile “il golden path” per ridurre l’inflazione senza che ci sia una recessione mentre il funzionario Christopher Waller ha definito l’impennata dei rendimenti un “terremoto” per il mercato obbligazionario.
Da monitorare anche i segnali che stanno emergendo dall’agenda macroeconomica con lo sguardo stamane su bilancia commerciale francese, vendite al dettaglio italiane e dell’Eurozona mentre nel pomeriggio verranno diffuse oltreoceano le richieste mutui MBA e le scorte all’ingrosso.
Nel frattempo, l’indice dei prezzi al consumo finale tedesco di ottobre si è attestato a 0,0% m/m e +3,8% a/a, in entrambi i casi in linea al consensus e ai dati preliminari.
In Giappone, a settembre il Leading Index preliminare è stato pari a 108,7 punti, al di sotto dei 109,2 punti di agosto ma sostanzialmente in linea ai 108,8 del consensus.
Tornando a Piazza Affari, sotto i riflettori Banco BPM, Enel ed MPS dopo le trimestrali mentre in giornata si riuniranno i Cda per l’approvazione dei conti, tra gli altri, di Bper, Hera, Nexi, Snam, Telecom Italia e Terna.