d’interesse, all’efficace gestione del pass–through sui depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti.
commissioni relative alla raccolta indiretta (+5,0% a/a) così come quello del comparto bancassurance (+0,7% a/a).
I dividendi incassati ammontano a 29,9 milioni (in aumento del 56,0% a/a), di cui 11,1 milioni riconducibili alla partecipazione in Banca d’Italia. Il risultato netto della finanza è positivo per 95,6 milioni.
Il totale dei proventi operativi netti ammonta pertanto a 4.026,0 milioni in crescita +43,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022 e trainati dalla crescita dei ricavi core pari a 3.862,9 milioni (+44,2% a/a).
Il dato del terzo trimestre 2023 è pari a 382,3 milioni, in calo del 10,3% t/t, beneficiando della consueta stagionalità delle ferie nel trimestre che ha determinato un risparmio a conto economico rispetto al trimestre precedente di circa 37,5milioni.
Il cost income ratio risulta pari al 49,6%, in miglioramento rispetto al 65,5% dell’intero esercizio 2022.
Il costo del credito annualizzato si attesta a 54 p.b., in calo rispetto al dato registrato nell’esercizio 2022 pari a 64 p.b.: questo risultato riflette un tasso di default annualizzato in riduzione da due trimestri consecutivi, passando dall’1,0% a marzo allo 0,9% in giugno per arrivare allo 0,8% al 30 settembre 2023, mantenendo un portafoglio crediti con bassi afflussi netti di esposizioni deteriorate ed elevati livelli di copertura. La Banca ha mantenuto pressoché invariati, rispetto al trimestre precedente gli overlay, pari a circa 323 milioni, che rafforzano notevolmente la capacità della Banca di far fronte agli shock macroeconomici.
Detratte infine le imposte sul reddito, pari a 347,4 milioni, e l’utile di periodo di pertinenza di terzi che ammonta a 22,7 milioni, l’utile di periodo di pertinenza della capogruppo pari a 1.087,1 milioni, in calo del 25,9% a/a.
L’utile netto di competenza della capogruppo del 3Q 2023 è pari a 382,5 milioni.
Con riferimento alla posizione di liquidità, si segnala che l’indice LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) al 30 settembre 2023 è pari al 159% mentre l’indice NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) ammonta al 131%.
I ratios patrimoniali proforma al 30 settembre 2023 risultano i seguenti:
• Common Equity Tier 1 (CET1) ratio proforma pari a 14,9% (12,0% al 31 dicembre 2022);
• Tier 1 ratio proforma pari a 15,2% (12,3% al 31 dicembre 2022);
• Total Capital ratio proforma pari a 18,6% (15,6% del 31 dicembre 2022).
margine di interesse > 3,1 miliardi
commissioni nette ~ 2,0 miliardi
oneri operativi ~ 2,7 miliardi
nuova manovra del personale (~ 1.000 uscite volontarie)
stima impatto 2023 rinnovo del ccnl del credito~ 0,4 miliardi
costo del credito ~ 50 p.b.
utile di periodo di pertinenza della capogruppo ≥ 1,1 miliardi
common equity Tier 1 ratio > 14,2 %
dividend per share ≥ 0,25 euro