Bper – Ricavi core a 3,9 mld (+44,2% a/a) e utile netto a 1,1 mld nel 9M 2023

Al 30 settembre 2023 il margine di interesse del gruppo Bper si attesta a 2.381,5 milioni in crescita dell’88,9% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2022, grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al contesto favorevole dei tassi
d’interesse, all’efficace gestione del passthrough sui depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti.
Nel terzo trimestre 2023 il dato è pari 836,5 milioni (+2,2% t/t).
Si segnala che il Gruppo Carige è stato consolidato linea per linea nel conto economico del Gruppo BPER a partire dal 3° trimestre 2022.
Le commissioni nette sono pari a 1.481,4 milioni in aumento del 4,5% a/a, una dinamica attribuibile, in particolare, al solido contributo derivante dalle commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale (+4,9% a/a); positivo anche il contributo delle
commissioni relative alla raccolta indiretta (+5,0% a/a) così come quello del comparto bancassurance (+0,7% a/a).
Nel terzo trimestre 2023 il dato risulta pari a 485,8 milioni (-0,8% t/t).

I dividendi incassati ammontano a 29,9 milioni (in aumento del 56,0% a/a), di cui 11,1 milioni riconducibili alla partecipazione in Banca d’Italia. Il risultato netto della finanza è positivo per 95,6 milioni.

Il totale dei proventi operativi netti ammonta pertanto a 4.026,0 milioni in crescita +43,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022 e trainati dalla crescita dei ricavi core pari a 3.862,9 milioni (+44,2a/a).
Gli oneri operativi risultano pari a 1.995,5 milioni rispetto a € 1.802,5 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. L’andamento di tale aggregato sconta, in particolare, il cambio di perimetro derivante dall’acquisizione del Gruppo Carige e le note dinamiche inflattive presenti nell’economia. Al loro interno, le spese per il personale risultano pari a 1.231,4 milioni rispetto a € 1.072,5 milioni del corrispondente periodo del 2022.

Il dato del terzo trimestre 2023 è pari a 382,3 milioni, in calo del 10,3% t/t, beneficiando della consueta stagionalità delle ferie nel trimestre che ha determinato un risparmio a conto economico rispetto al trimestre precedente di circa 37,5milioni.

Il cost income ratio risulta pari al 49,6%, in miglioramento rispetto al 65,5% dell’intero esercizio 2022.

Il costo del credito annualizzato si attesta a 54 p.b., in calo rispetto al dato registrato nell’esercizio 2022 pari a 64 p.b.: questo risultato riflette un tasso di default annualizzato in riduzione da due trimestri consecutivi, passando dall’1,0% a marzo allo 0,9% in giugno per arrivare allo 0,8% al 30 settembre 2023, mantenendo un portafoglio crediti con bassi afflussi netti di esposizioni deteriorate ed elevati livelli di copertura. La Banca ha mantenuto pressoché invariati, rispetto al trimestre precedente gli overlay, pari a circa 323 milioni, che rafforzano notevolmente la capacità della Banca di far fronte agli shock macroeconomici.

Detratte infine le imposte sul reddito, pari a 347,4 milioni, e l’utile di periodo di pertinenza di terzi che ammonta a 22,7 milioni, l’utile di periodo di pertinenza della capogruppo pari a 1.087,1 milioni, in calo del 25,9% a/a.

L’utile netto di competenza della capogruppo del 3Q 2023 è pari a 382,5 milioni.

La raccolta diretta da clientela a fine settembre 2023 si attesta a 120,1 miliardi (+4,6% da fine 2022), mentre la raccolta indiretta da clientela risulta pari a 162,7 miliardi. All’interno dell’aggregato la raccolta gestita pari 61,6 miliardi è in aumento dell’1,6% e la raccolta amministrata ammonta a 78,6 miliardi in crescita dello 0,4%.
L’approccio rigoroso nella gestione del credito deteriorato e le azioni di derisking intraprese, hanno consentito alla Banca di raggiungere elevati standard di asset quality: l’incidenza dei crediti lordi verso clientela (NPE ratio lordoè pari al 2,8%, in calo rispetto al dato di fine 2022 (3,2%), mentre l’incidenza dei crediti netti verso clientela (NPE ratio netto) risulta pari all’1,2%, in calo rispetto al dato di fine 2022 che si attestava all’1,4%.
Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è in aumento al 57,3% dal 57,1% di fine 2022; anche la copertura dei crediti performing risulta in crescita allo 0,85% dallo 0,77% di fine 2022 così come la copertura delle esposizioni classificate a Stage 2 è pari al 5,22% (in crescita dal 4,44% da fine 2022).

Con riferimento alla posizione di liquidità, si segnala che l’indice LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) al 30 settembre 2023 è pari al 159% mentre l’indice NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) ammonta al 131%.

I ratios patrimoniali proforma al 30 settembre 2023 risultano i seguenti:

Common Equity Tier 1 (CET1) ratio proforma pari a 14,9% (12,0% al 31 dicembre 2022);

Tier 1 ratio proforma pari a 15,2% (12,3% al 31 dicembre 2022);

Total Capital ratio proforma pari a 18,6% (15,6% del 31 dicembre 2022).

La Banca ha aggiornato la guidance 2023, che evidenzia:
margine di interesse > 3,1 miliardi
commissioni nette ~ 2,0 miliardi
oneri operativi ~ 2,7 miliardi
nuova manovra del personale (~ 1.000 uscite volontarie)
stima impatto 2023 rinnovo del ccnl del credito~ 0,4 miliardi
costo del credito ~ 50 p.b.
utile di periodo di pertinenza della capogruppo ≥ 1,1 miliardi
common equity Tier 1 ratio > 14,2 %
dividend per share ≥ 0,25 euro