Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib accelera con un +0,6% a 28.614 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,8%), Cac 40 di Parigi (+0,7%), Dax di Francoforte (+0,5%) e Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Gli investitori continuano a monitorare i segnali provenienti dalle banche centrali in attesa dell’intervento odierno del presidente della Fed Jerome Powell e della numero uno della Bce Christine Lagarde.
Il vicepresidente dell’Eurotower Luis de Guindos si è unito alle voci di altri funzionari delle banche centrali che hanno espresso un parere contrario alle aspettative secondo cui i tassi di interesse inizieranno a scendere l’anno prossimo.
Per il tedesco Joachim Nagel, che ha avvertito di rimanere attenti sul fronte inflazione, è troppo presto per parlare di tagli. Fanno eco le dichiarazioni del consigliere irlandese Gabriel Makhlouf e del lettone Martins Kazaks secondo cui un altro rialzo non può ancora essere escluso.
Secondo intanto il bollettino economico della Bce le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a garantire un ritorno tempestivo dell’inflazione al target di medio periodo.
Focus anche sull’agenda macroeconomica in attesa nel pomeriggio delle richieste settimanali sussidi disoccupazione negli Stati Uniti.
Restano intanto i timori di deflazione per la Cina e le difficoltà del governo nel sostenere la crescita attraverso la domanda interna, alla luce di un indice dei prezzi al consumo di ottobre calato leggermente più delle attese a -0,2% a/a (stima -0,1%) dopo la precedente lettura flat.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 151,1. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+0,9%) a 80,2 dollari e il Wti (+0,9%) a 76 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, proseguono in vetta Nexi (+9,1%) e Bper (+4,2%) dopo i conti, seguite da Finecobank (+2,9%). Arretrano invece Leonardo (-0,6%), Prysmian (-0,4%) e Terna (-0,3%).