Wall Street tenta l’ennesimo allungo chiudendo sostanzialmente con poche variazioni rispetto alla seduta precedente, continuando a sostenere questo rally di novembre che ha sollevato gli indici da una situazione molto delicata.
Ancora una volta sono le grandi società tecnologiche ad aver trainato il rimbalzo con alcune di queste -Microsoft e Apple – nuovamente molto vicine ai massimi storici.
Finale un po’ incerto con Nasdaq e S&P500 entrambi in guadagno di un decimo di punto percentuale, Dow Jones invece in calo della stessa entità. Più marcata la discesa del Russell 2000 (-1,1%), in arretramento invece per la terza seduta consecutiva.
VIX ancora in discesa di circa il due per cento, per l’ottava seduta consecutiva, a quota 14,45 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti proseguono la fase di alleggerimento con Il Tbond che cede sette punti base fino al 4,51%.
Giornata ancora molto incerta e negativa per la gran parte delle materie prime ad eccezione di quelle agricole con frumento in progresso del tre per cento e soia dell’uno e mezzo.
Il petrolio non riesce a trovare una base sulla quale rimbalzare e scivola di altri due punti percentuali al di sotto dei 76 dollari al barile, portando il calo complessivo dai massimi dello scoppio del conflitto medio orientale ad oltre il 15%.
Metalli preziosi anch’essi deboli con l’oro che cede l’uno per cento, il platino il tre ed il palladio il due, riuscendo quest’ultimo a dimezzare la perdita iniziale del quattro. Unica eccezione l’argento che chiude con un lieve progresso, annullando tuttavia un precedente allungo di oltre l’uno per cento.
Sul mercato valutario, il dollaro torna ad indebolirsi ma solo rispetto alla moneta unica fino a 1,071, mentre risale a quota 151 rispetto allo yen giapponese.