I ricavi totali, al netto degli energy costs, si sono attestati a 2.809 milioni, in aumento del 17,0% rispetto ai primi nove mesi del 2022.
I ricavi dei business della transizione energetica hanno registrato un significativo incremento (+63,6% a 736 mln), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale. Con riferimento ai business delle infrastrutture gas, si è registrata una crescita dei ricavi regolati (+7,8% a 2.017 mln) e una riduzione dei ricavi non regolati (-29,1% a 56 mln), a fronte dei minori effetti positivi one-off rispetto ai primi nove mesi del 2022.
L’EBITDA adjusted è salito del 9,1% a 1.862 milioni. L’aumento è dovuto alla crescita del business delle infrastrutture gas (+112 mln; +6,7%), per i maggiori ricavi regolati legati alla RAB e agli incentivi “output-based” e alla crescita dei business della transizione energetica (+44 mln).
L’EBIT adjusted è migliorato del 10% a 1.171 milioni. La crescita dell’EBITDA adjusted è stata parzialmente compensata dai maggiori ammortamenti (+7,8% a 691 mln) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Il conto economico chiude con un utile netto adjusted di gruppo, escluse le interessenze di terzi, di 942 milioni, in aumento del 1,1% rispetto ai 9M22, per effetto della solida performance operativa in parte assorbita dall’aumento degli oneri finanziari e delle imposte sul reddito.
Gli investimenti sono risultati pari a 1.232 milioni (-6% vs 1.309 milioni dei 9M22 che includevano l’acquisto della FSRU Golar Tundra). Di questi, 1.143 milioni si riferiscono a investimenti tecnici, in aumento del 29,4% sui 9M22 per i maggiori investimenti nei business delle infrastrutture gas e, in particolare, per gli interventi di adeguamento del terminale di Piombino. Gli investimenti tecnici sono relativi al
settore trasporto (757 milioni), rigassificazione (151 milioni) e stoccaggio (148 milioni), mentre gli investimenti dei business legati alla transizione energetica sono risultati pari a 73 milioni. A questi investimenti, si aggiungono 410 milioni relativi all’acquisizione del 49,9% di SeaCorridor.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2023 ha registrato un aumento di 2.413 milioni rispetto al 31 dicembre 2022, attestandosi a 14.336 milioni.
Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni per l’intero esercizio 2023, e in linea con la politica di dividendi, il Cda di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2023, pari a 0,1128 euro per azione, con pagamento a partire dal 24 gennaio 2024, con stacco cedola il 22 gennaio e record date 23 gennaio.
Infine, il management conferma gli obiettivi finanziari per il FY2023:
• investimenti a 2,1 miliardi (di cui 1,9 miliardi per infrastruttura gas e 0,2 miliardi per transizione energetica), +10% rispetto al 2022;
• RAB tariffaria pari a circa 22,4 miliardi, +5% rispetto al 2022;
• livello di utile netto adjusted pari ad almeno 1,1 miliardi;
• livello di debito netto a 15,5 miliardi, in funzione dell’andamento del circolante collegato
alle attività regolate.