I ricavi totali del Gruppo TIM dei primi nove mesi del 2023 ammontano a 11.953 milioni, in crescita del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2022; escludendo l’effetto delle variazioni dei tassi di cambio (+ 12 milioni) e del perimetro di consolidamento l’aumento è pari al 3,6%.
L’EBITDA del Gruppo è pari a 4.217 milioni, in crescita del 6,9% in termini reported e del 5,3% in termini organici. L’aggregato sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 570 milioni (594 milioni nei primi nove mesi del 2022), di cui 418 milioni per costi e accantonamenti sul personale, come da accordi siglati con le Organizzazioni Sindacali dalla Capogruppo TIM, da Noovle e da Telecom Italia Sparkle, che prevedono l’esodo per un numero massimo di circa 2.000 persone e hanno validità fino al 30 novembre 2023, e 152 milioni per oneri connessi principalmente a contenziosi, a sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate e allo sviluppo di progetti non ricorre
L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, è pari a 4.787 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 40,0% (vs 39,4% nel pari periodo del 2022).
L’EBIT è pari a 568 milioni (+29,7% a/a); l’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.139 milioni (+9,9% a/a), con un’incidenza sui ricavi del 9,5% (9,0% nei primi nove mesi del 2022).
Il Risultato netto dei primi nove mesi del 2023 attribuibile ai Soci della Controllante registra una perdita di 1.124 milioni di euro (–2.728 milioni nei primi nove mesi del 2022) e sconta l’effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 596 milioni (2.367 milioni nei primi nove mesi del 2022).
Il personale del Gruppo al 30 settembre 2023 è pari a 48.443 unità, di cui 38.951 in Italia (50.392 unità al 31 dicembre 2022, di cui 40.752 in Italia).
Nei primi nove mesi del 2023 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 2.645 milioni (2.762 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022).
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 26.338 milioni al 30 settembre 2023, in aumento di 974 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (25.364 milioni), quale effetto netto della positiva dinamica operativa a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione finanziaria e fiscale, dei debiti per leasing e del pagamento dei dividendi in Brasile.
L’Indebitamento Finanziario Netto contabile è pari a 26.471 milioni, in aumento di 1.101 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (25.370 milioni). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 127 milioni dovuta alla dinamica dei mercati sui tassi di interesse; tale variazione è rettificata nell’Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato – After Lease (al netto dei contratti di lease) è pari a 21.184 milioni, in aumento di 1.169 milioni rispetto a fine anno 2022 (20.015 milioni), quale effetto netto della positiva dinamica operativa a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione finanziaria e fiscale e del pagamento dei dividendi in Brasile.
Il margine di liquidità al 30 settembre 2023 risulta di 8,9 miliardi e copre le scadenze del
debito fino a tutto il 2025.