Acea – EBITDA stabile a 1 mld e utile netto -19% a 209 mln nei 9M 2023

Nei primi nove mesi 2023 i Ricavi consolidati sono pari a 3.400,3 milioni, in calo del 10% rispetto a 3.793,8 milioni dei 9M 2022, a causa principalmente ai minori ricavi da vendita di energia elettrica causa della forte flessione dei prezzi sui mercati energetici.

I ricavi relativi alle aree Acqua Italia, Reti & Smart Cities e Ambiente, pari a 1.804 milioni,
rappresentano il 53% del totale e registrano un aumento di circa il 4%.

L’EBITDA si attesta a 1.006 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al pari periodo 2022 (+0,4% vs 1.002 mln).

L’EBITDA ricorrente aumenta di circa il 3% a 992 milioni, guidato dall’incremento dei business regolati e dall’area Commerciale. La rettifica è relativa principalmente all’iscrizione nei 9M2022 del contributo straordinario relativo al premio per la qualità tecnica nell’area Acqua (circa 26 mln) e alla vendita di quote di CO2 (11 mln). Per quanto attiene i 9M2023 la rettifica è riferita alla variazione di perimetro (14 mln).

L’apporto dei business all’EBITDA consolidato è il seguente: Acqua Italia 53%; Reti & Smart Cities 28%; Ambiente 6%; Produzione 5%; Commerciale 8%. L’87% dell’EBITDA si riferisce ai businessregolato dell’Acqua Italia, regolato delle Reti & Smart Cities e Ambiente.

Il conto economico chiude con un Utile netto del Gruppo (post minorities) di 209 milioni in diminuzione del 19% rispetto ai 9M22. 

L’Utile netto ricorrente del Gruppo è migliorato del 3% a 208 milioni. Le azioni di efficientamento dei costi, unitamente alla crescita organica, hanno consentito di compensare l’aumento degli ammortamenti e dei tassi di interesse. 

Si evidenzia che il risultato dei 9M2022 beneficiava di eventi non ricorrenti quali: iscrizione della plusvalenza realizzata a seguito della cessione di una quota di maggioranza degli asset fotovoltaici di ACEA (19 mln); vendita delle quote di CO2 nell’area Ambiente (8 mln post tax); iscrizione del premio per la qualità tecnica nell’area Acqua (18 milioni di Euro post tax)iscrizione provento da attualizzazione debito Gori (8 mln). 

Gli investimenti realizzati nei 9M 2023 aumentato del 5% a 733 milioni per maggiori interventi nei business regolati. Gli investimenti sono ripartiti come segue: Acqua Italia 423 milioni, Reti & Smart Cities 19milioni, Ambiente 28 milioni, Produzione 31 milioni, Commerciale 34 milioni, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 20 milioni.

L’indebitamento finanziario netto del Gruppo aumenta di 403,4 milioni, passando da
4.439,7 milioni del 31 dicembre 2022 a 4.843,1 milioni al 30 settembre 2023. La variazione
è influenzata principalmente dalla dinamica degli investimenti effettuati, dal pagamento dei
dividendi e dall’incremento del costo dell’indebitamento.

Il management ha confermato la guidance 2023 che prevede:

  • Aumento dell’EBITDA compreso tra il 2% e il 4% rispetto al 2022
  • Investimenti sostanzialmente in linea con il 2022
  • Rapporto Indebitamento finanziario netto/EBITDA inferiore a 3,8x.

Il Cda, infine, ha nominato per cooptazione Francesca Menabuoni quale nuovo Consigliere non esecutivo, in sostituzione di Thomas Devedjian dimessosi lo scorso 31 ottobre.

Menabuoni, che ha accettato la nomina e resterà in carica sino alla prossima Assemblea
degli azionisti, non è in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla normativa e dal Codice di Corporate Governance.