Il margine di interesse si è attestato nei 9M 2023 a 50,2 milioni, in calo del 23,3% a/a, a causa del maggiore costo del funding che è stato solo parzialmente compensato da maggiori interessi attivi.
Le commissioni nette, pari a 15,2 milioni, sono in crescita del 24% a/a in prevalenza per il maggior contributo delle commissioni attive del credito su pegno e le minori commissioni passive della cessione del quinto rispetto al medesimo periodo del 2022.
Il margine di intermediazione si attesta a 71,3 milioni, in calo del 12% a/a.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti ammontano al 30 settembre 2023 a 3,6 milioni, in calo del 42% a/a.
Le spese del personale hanno registrato nei 9M23 un calo del 2,7% a/a) grazie ad un minore stanziamento della componente variabile; tale dinamica è stata, tuttavia, compensata da maggiori costi amministrativi (+17% a/a) incrementatisi per un mix di fattori quali maggiori spese per IT, spese di origination, spese legali per recupero crediti, pubblicità a cui si è aggiunto nel primo semestre del 2023 il consolidamento delle controllate Art-Rite e ProntoPegno Grecia.
L’aggregato totale dei costi operativi aumenta del 5% a 50 milioni.
L’utile netto di pertinenza della capogruppo si fissa a 11,3 milioni, in calo del 36% a/a.
L’andamento commerciale del periodo evidenzia che la business line del factoring ha registrato una solida crescita, con volumi (turnover) pari a 3.575 milioni (+13% a/a), guidata dal segmento dei crediti commerciali (+26% a/a).
Gli impieghi factoring al 30 settembre 2023 si attestano a 1.729 milioni (+ 15,2% rispetto a fine 2022). Il factoring pro soluto, pari al 84%, dell’outstanding gestionale, include i crediti fiscali (pari al 17% degli impieghi complessivi, rispetto al 25% nei 9M22).
La raccolta Retail è aumentata nel corso del 3Q23 (2.529 milioni vs 2.308 milioni in 2Q23), rappresenta il 66% circa del totale (57% a giugno 2023) ed è costituita da conti correnti e depositi a termine verso persone fisiche ed imprese.
I coefficienti patrimoniali evidenziano un incremento rispetto al dato del 30 giugno 2023, grazie all’utile di periodo, ad un leggero miglioramento dei RWA e alla riduzione della riserva HTCS. Nel dettaglio, i ratio si attestano a CET1 al 12,3% (dal 11,9% nel 1H23) e il Total Capital ratio al 15,4% (dal 15,0% nel 1H23), ovvero, escludendo la “riserva HTCS”, pari rispettivamente al 13,6% e 16,7%.
La Banca riporta che “Mentre le nuove erogazioni della divisione factoring, di Kruso Kapital e della divisione i CQ saranno in grado di riflettere il più elevato costo del funding a loro attribuito in un più elevato rendimento degli impieghi a bilancio, lo stock di crediti CQ, a causa di una scadenza più elevata, continuerà ad essere negativamente impattato dal rendimento (tasso fisso) dei crediti originati negli anni precedenti, significativamente inferiori rispetto agli attuali tassi di mercato. Nonostante il business della CQ stia
registrando una minore incidenza dal fenomeno del prepayment dei portafogli e possa beneficiare di un rendimento più elevato legato ai crediti di nuova origination, tuttavia, la dimensione relativa del vecchio portafoglio è tale da far sì che almeno per tutto il 2023 il margine di interesse della divisione CQ si attesti a valori negativi.”