Digital Bros – Ricavi e redditività in calo nel 1Q 2023-24

Nel 1Q 2023-24, chiuso al 30 settembre scorso, il gruppo Digital Bros ha registrato ricavi pari a 20,2 milioni, in diminuzione del 9,7% su base annua.

“Le attuali condizioni del mercato rendono l’uscita di nuovi giochi più complessa, in particolare per i titoli minori con limitati budget marketing a supporto del lancio. I consumatori tendono a giocare allo stesso videogioco per un periodo più lungo piuttosto che cercare nuove e diverse esperienze di gioco. Attrarre i giocatori verso una nuova
proprietà intellettuale richiede investimenti di comunicazione superiori al passato.”

L’Ebitda è diminuito del 56,1% a 2,3 milioni (11,2% dei ricavi netti consolidati), mentre l’Ebit è risultato negativo per 3,2 milioni rispetto a +2,2 milioni registrati al 30
settembre 2022.

Il saldo della gestione finanziaria è stato negativo per 399 mila rispetto al risultato positivo per 1.439 mila del primo trimestre dello scorso esercizio.

Il risultato netto evidenzia una perdita netta di 3,1 milioni rispetto all’utile netto di 3,1 milioni al 30 settembre 2022; la perdita attribuibile agli azionisti della Capogruppo è pari a 2,4 milioni.

La posizione finanziaria netta è negativa per 51,6 milioni rispetto a 39,6 milioni a fine giugno 2023  per effetto dei significativi investimenti del periodo. Il Gruppo sarà in grado di far fronte alle passività correnti con la generazione prospettica di cassa.

La posizione finanziaria netta al netto dei debiti finanziari iscritti a seguito dell’applicazione dell’IFRS 16 è negativa per 46,6 milioni (vs 34,3 milioni a fine giugno 2023).

I ricavi e i margini operativi per l’esercizio in corso sono previsti in crescita, anche se, per effetto della pianificazione delle uscite, tale crescita risulterà evidente solamente a partire dalla seconda metà dell’esercizio.

Il piano di investimenti del Gruppo proseguirà con investimenti attesi al di sopra dei 50 milioni e per effetto di ciò la posizione finanziaria netta diminuirà ulteriormente nel corso dell’esercizio per poi ritornare a fine esercizio ai livelli registrati al 30 giugno scorso.