Al 30 settembre 2023 il margine di interesse si attesta a 147,7 milioni (+27% a/a), beneficiando soprattutto della crescita dei volumi, che ha permesso di più che compensare l’aumento del costo del funding. Su base trimestrale il dato è in aumento dell’1%.
A tale dinamica contribuiscono gli interessi attivi (287,2 milioni +74% a/a; +12% t/t), grazie all’aumento dello stock degli impieghi trascinato da una forte business origination.
Gli interessi passivi si attestano a 139,5 milioni vs 49,1 milioni dei primi nove mesi del 2022, scontando l’incremento del costo del funding riconducibile in larga misura all’aumento dei tassi di interesse di mercato, nonché alla crescita dei volumi di raccolta. Per effetto di queste stesse dinamiche, anche il dato del trimestre (56,3 milioni) registra un aumento rispetto al trimestre precedente (45,2 milioni).
Le commissioni nette si attestano a 50,9 milioni (+22% a/a) per effetto della crescita dei volumi di business e della maggiore operatività nel comparto del servicing a fronte dell’acquisizione di AREC finalizzata nel giugno 2022. Nel terzo trimestre il dato risulta in
crescita del 9% t/t, trascinato in particolare dalle divisioni Investment Banking e b–ilty.
Gli altri proventi di gestione balzano a 58,6 milioni da 17,1 milioni, beneficiando della partnership con Engineering per l’utilizzo della piattaforma informatica di illimity e i cui effetti positivi sono stati contabilizzati nel trimestre precedente per 54 milioni. Il dato del terzo trimestre è pari a 2,3 milioni (-96% t/t).
I proventi da posizioni distressed credit chiuse si attestano 24,2 milioni vs 45,3
milioni registrati nei primi 9 mesi del 2022, risultato di un mercato dei crediti distressed meno dinamico rispetto allo scorso anno.
Il margine di intermediazione nei primi nove mesi del 2023 sale del 21% a 282 milioni. Su base trimestrale il dato si attesta a 77,8 milioni, in linea con il trimestre precedente se si escludesse il ricavo relativo alla partnership con Engineering.
I costi operativi si attestano a 156,6 milioni (+12% a/a). In particolare, l’aggregato composto dalle Spese del Personale e Altre Spese Amministrative è pari a 140,8 milioni in aumento del 10% a/a. Al netto dei cambi di perimetro (ingresso nel Gruppo di AREC e Quimmo Prestige Agency) e delle spese del personale non ricorrenti, il dato risulterebbe in crescita del 5% a/a.
Il risultato di gestione è pari a 125,4 milioni (+35% a/a); su base trimestrale il dato si attesta a 26,9 milioni (+20% t/t escludendo il ricavo della partnership relativa alla piattaforma IT).
Le rettifiche di valore nette su crediti organici sono pari a 7,6 milioni rispetto ai 3,7 milioni
dei primi nove mesi del 2022 e riflettono un costo del credito annualizzato pari a 34 punti
base, in calo rispetto al dato dei primi sei mesi dell’anno. Il dato del terzo trimestre è pari a 1,7 milioni in netto calo (–47%) rispetto al trimestre precedente riflettendo un trend nella qualità del credito resiliente che ha visto flussi di NPE trascurabili.
L’utile ante imposte si attesta a 114 milioni (+47% a/a) e a 34,3 milioni nel terzo trimestre 2023 (+150% t/t, escludendo il ricavo relativo alla partnership sulla piattaforma IT).
L’utile netto dei primi nove mesi 2023 è pari a 75 milioni (+48% a/a).
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2023 gli attivi della Banca sono pari a 6,8 miliardi in aumento del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2% t/t).
All’interno di questo aggregato, i crediti netti verso la clientela e investimenti sono pari a 4,2 miliardi in crescita del 27% a/a, trainati dal business della Divisione Growth Credit e Investment Banking. Con riferimento alla qualità del credito, le posizioni deteriorate organiche lorde sul business originato da illimity dall’inizio della sua attività ammontano a circa 138,7 milioni, per un rapporto tra crediti deteriorati lordi organici e crediti lordi organici totali del 4,8% (NPE ratio lordo organico) rispetto al 4,7% del secondo trimestre 2023.
Escludendo le esposizioni assistite da garanzie statale, l’NPE ratio si conferma all’1,3% in linea con il trimestre precedente.
La raccolta istituzionale è pari a 1,9 miliardi in crescita del 41% a/a per effetto
dell’aumento della componente obbligazionaria e repo. Il dato è in calo del 5% rispetto al trimestre precedente in seguito alla diminuzione della componente interbancaria. La raccolta proveniente dalla clientela corporate è pari a 0,5 miliardi.
Il CET1 Ratio phased–in di illimity a settembre 2023 si attesta al 14,75% (14,70% Fully loaded) ben oltre il requisito minimo SREP (9,1%).
Il Total Capital Ratio phased in, che comprende nel patrimonio di vigilanza complessivo anche il prestito obbligazionario subordinato Tier 2 di 208 milioni, si attesta a 19,0% (18,9% Fully Loaded).
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) a fine settembre 2023 si attesta a circa 235%, confermando un importante buffer di liquidità, e il Net Stable Funding Ratio (NSFR) si posiziona al 114% significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari.
Con riferimento a quanto previsto dal Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023, il Cda ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti che approverà il Bilancio 2023 e la destinazione dell’utile di esercizio, la costituzione di una riserva specifica di patrimonio netto non distribuibile, da definirsi a fronte della determinazione puntuale del margine di interesse dell’esercizio 2023.
Sulla base della pipeline di operazioni in esame, il management conferma le indicazioni di guidance sui profitti attesi per l‘anno in corso.